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"Sanità regionale, i tre pilastri della rivoluzione"

Il dg dell’Asl Sud Est, D’Urso e l’assessore regionale Bezzini presentano il piano: emergenza-urgenza, continuità assistenziale e servizi

"Sanità regionale, i tre pilastri della rivoluzione"

Emergenza-urgenza, continuità assistenziale e servizi socio-sanitari. Sono i tre filoni su cui si basa la riforma della sanità territoriale che la Regione sta delineando, alla luce delle delibere 1424, 1425, 1508. Le linee di indirizzo in via di attuazione sono state presentate e condivise ieri al seminario ‘Gli obiettivi della sanità toscana’, nell’auditorium dell’ospedale Misericordia di Grosseto. Protagonista della riforma è la persona, il cittadino contestualizzato nel proprio territorio. Gli obiettivi infatti mirano a rendere più efficienti, efficaci e capillari i servizi per garantire maggiore prossimità e quindi equità di accesso alle cure e all’assistenza socio-sanitaria. Ma anche migliore integrazione grazie alla collaborazione in rete tra i professionisti sanitari del territorio, con la comunità, le istituzioni, il volontariato, le associazioni, i comitati di partecipazione.

Il dg Antonio D’Urso spiega come l’Asl Sud Est intenda dare gambe alle riforme presentate: "E’ stato un appuntamento importante. Temi su cui la Regione è intervenuta con le tre delibere. La Sud Est è un’azienda territorialmente enorme, gli obiettivi che avevamo, che abbiamo e che avremo sono portare la sanità più vicina ai cittadini. Investimenti su strutture e tecnologie, che consentano la presa in carico, sviluppo e potenziamento della rete dei servizi, sono i nostri obiettivi. Non basta investire sulle mura - chiude D’Urso - bisogna canalizzare le risorse anche sui professionisti e sulle tecnologie, diagnostiche e informatiche. Le proposte di oggi andranno avviate solo dopo aver realizzato una fase di ascolto. Noi, come area vasta, faremo incontri ad hoc con la Conferenza aziendale dei sindaci, gli organismi di tutela e Comitati di partecipazione".

Un quadro generale sulla riforma per l’aspetto sanitario lo definisce l’assessore regionale Simone Bezzini: "Le riforme in atto non puntano a tagliare, ma all’uso ottimale delle risorse. La riorganizzazione dei servizi punta a garantire ai cittadini pari opportunità di accesso a prestazioni sanitarie migliori, indipendentemente da dove vivono. Emerge infatti la necessità di costruire un nuovo equilibrio tra quantità, qualità e sostenibilità dei servizi alla luce di una minore disponibilità di risorse a livello nazionale. La nostra è una sfida importante e dobbiamo avere il coraggio di innovare e ragionare". Ha chiuso la giornata il presidente della regione Eugenio Giani: "Lavoreremo con impegno per aumentare l’offerta dei servizi sul territorio e cercheremo di farlo anche approfittando del fatto che il Pnrr ci dà risorse per nuovi investimenti, come 77 case di comunità, 30 ospedali di comunità, quale risposta alla lunga degenza" ha detto.