
La Chiesa e la città delle torri si prepara alla festa del ‘ringraziamento’ a Santa Fina, la beata delle viole che da secoli si ricorda nella prima domenica d’agosto. La storia ricorda questo ringraziamento attraverso le preghiere e la devozione per la giovane santa delle torri, che salvò dalla terribile pestilenza la comunità del borgo medievale. La fanciulla di 15 anni è ricordata per quella lunga penitenza di preghiera e di sofferenza, durata cinque anni sopra una tavola di quercia, per la pace e la fine discordie.
Salita al cielo in "odore di santità", come ricorda la storia il 12 marzo 1252. Proprio dal giorno della morte fra le torri e le mura sbocciarono profumate viole gialle. Il ‘miracolo’ di Santa Fina, fu chiamato. E San Gimignano ricorda la sua Beata, sia nel giorno della morte, il 12 marzo, sia la prima domenica d’agosto per il ringraziamento.
In programma una solenne concelebrazione eucaristica alle 11 in Duomo, presieduta da monsignor Antonio Buoncristiani, arcivescovo emerito di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino.
Sarà coadiuvato dal giovane parroco e proposto, don Gianni Lanini e dai sacerdoti della pastorale. Sarà presente la delegazione ufficiale del Comune con il gonfalone, il sindaco Andrea Marrucci, le autorità cittadine, il popolo. Alla fine della celebrazione, la benedizione ufficiale dalle porte del Duomo del Vescovo alla città e all’intera Valdelsa, con il busto della beata Santa Fina. Lunedì, come tradizione secolare, va in scena fiera nelle piazze di San Gimignano.
Romano Francardelli