
A San Galgano si "toccano con mano" i risultati delle indagini di scavo. Di fatto il Comune di Chiusdino e l’Insegnamento di Archeologia Medievale dell’Università di Siena, contemporaneamente agli scavi che tra giugno e luglio hanno interessato la ’città monastica’ nascosta intorno alla grande chiesa senza tetto, hanno continuato a raccontare la storia dell’Abbazia di San Galgano per tutta l’estate; quella nota e quella rinnovata dalle scoperte archeologiche.
Un’operazione di Archeologia Pubblica continua, per far apprezzare e conoscere realmente il monumento a tutti, entusiasmando e divertendo nel narrato. Oltre alla presenza continua di un archeologo a ricevere i turisti e dare loro un’immagine diversa del grande complesso monumentale, sarà possibile cogliere una lettura viva e non appiattita sulla cartellonistica.
Sono state, così, programmate tre visite in notturna. Le prime due, tenutesi a giugno e luglio oltre che frequentatissime hanno ricevuto un grande consenso di pubblico; l’ultima si terrà invece domani a partire dalle 21 e articolata in più turni. Si tratta di una forma di visita inedita nei modi e di altissima suggestione, per tappe e basata sull’esperenzialità, una delle forme di narrazione portate avanti da questo gruppo di poliedrici archeologi da anni. "Un vero e proprio viaggio nel tempo – affermano gli organizzatori – un cortocircuito temporale in cui i visitatori si ritrovano catapultati, incontrando monaci, pellegrini, donne, donatori, mercanti, in abito di seconda metà XIII secolo, intenti a narrare storie vere, rielaborate dalla ’volgarizzazione’ dei documenti archivistici esistenti e con l’inserimento nei loro racconti dei dati prodotti dallo scavo archeologico, iniziato nel 2019 e che ha interessato nel tempo sia l’interno della grande chiesa sia l’esterno indagando le cucine e il refettorio".
La filosofia di rendere semplici e alla portata di tutti dei contenuti complessi, con gli archeologi impegnati in ruoli attoriali, infatti, ha sinora meravigliato il folto pubblico presente e immerso in scenari quasi irreali benché fortemente reali nelle situazioni vissute e illuminate solo da torce e fiaccole. Imperdibile pertanto quest’ultima occasione di immergersi nella storia della grande abbazia cistercense di San Galgano: comprendere un monumento del passato significa viverlo e questo accade durante la visita in notturna. Divertire e stimolare sensazioni e pensieri nel pubblico significa realmente consegnare alle persone il sapere prodotto con fatica dalle indagini archeologiche, costituendo il miglior strumento della sua trasmissione. Per info e prenotazioni: 0577 049312 o tramite mail a [email protected]
Lodovico Andreucci