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Rubò soldi e ori alla pensionata. Chiede di patteggiare quattro anni

Gli altri imputati, a vario titolo, per i reati connessi all’omicidio di Anna Maria Burrini scelgono di essere giudicati con rito abbreviato. L’operaio prese 24mila euro e gioielli che erano in una federa .

di Laura Valdesi

SIENA

Giallo di Largo Sassetta, in quattro hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato, un solo imputato vuole invece patteggiare. E’ il quadro emerso ieri al termine dell’udienza preliminare davanti al gup Sonia Caravelli sull’inchiesta costola di quella principale che riguarda l’omicidio di Anna Maria Burrini, strangolata il 26 settembre 2022. I cinque imputati infatti devono rispondere di reati connessi al delitto per cui si celebra il processo d’Assise. E che spaziano dalla ricettazione alla tentata rapina sempre ai danni della pensionata poi uccisa.

Nei guai sono finiti zio e nipote, già accusati in concorso dell’omicidio della pensionata che viveva in Largo Sassetta, unitamente al compagno della giovane, presente ieri in aula come pure lo zio che si trova in carcere. Con loro nel filone bis anche la madre di quest’ultimo accusata di ricettazione e l’operaio che non trovando Anna Maria Burrini dette l’allarme il 26 settembre 2022. Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Elisabetta Carloni, ha chiesto di patteggiare 4 anni. Ci sarebbe già il consenso del pubblico ministero Serena Menicucci che sta seguendo la vicenda. Ma si saprà solo il 18 gennaio perché l’udienza è stata prima stralciata per l’ucraino, assistito da Alessandro Buonasera, in quanto era necessario l’interprete poiché non capisce l’italiano, quindi il gup ha riunito tutto alla stessa data per discussione e decisione.

L’operaio che dette l’allarme il 26 settembre e che all’epoca viveva nell’appartamento della pensionata, è accusato di averle rubato 24mila euro in contanti nascosti sotto un mobile all’ingresso della camera da letto della donna più ori che Anna Maria Burrini aveva nascosto dentro una federa. Malloppo che sarebbe stato conservato per conto dell’operaio dalla giovane ucraina accusata di concorso nell’omicidio e dal compagno (entrambi assistiti da Francesco Paolo Ravenni) anche se nel corso della perquisizione domiciliare il denaro non era stato poi trovato dalla polizia. I tre più l’ucraino che secondo la procura avrebbe strangolato con un laccio l’anziana il 2 agosto 2022 avevano mandato in scena un copione simile a quello del successivo delitto cercando di stordirla con sedativo nel succo di frutta per prendere il bottino di cui avevano avuto notizia dall’operaio, fallendo nell’intento.