
di Pino Di Blasio
Enrico Letta parla con La Nazione un secondo dopo la chiusura dei seggi e prima degli exit poll sui ballottaggi nelle metropoli e nei capoluoghi di provincia. Ovviamente è già certo della vittoria del candidato del centrosinistra a Roma e Torino e, nonostante le previsioni, pensa già che a Trieste abbia prevalso il centrodestra.
"Sono veramente molto contento, è il risultato migliore che avrei potuto immaginare. Vincere bene al collegio di Siena e nelle cinque grandi metropoli del Paese, con i nostri sindaci eletti con più di 10 punti percentuali è qualcosa di molto vicino a un trionfo, anche se non bisogna essere trionfalistici".
C’è chi l’ha messa in guardia contro i ’falsi amici’, contro risultati elettorali pesantemente condizionati da un’astensione a livelli record..
"Ho sempre pensato che la democrazia italiana stia vivendo un momento faticoso e difficile.
Dobbiamo preoccuparci di questo calo di partecipazione, la soddisfazione della vittoria va di pari passo con la necessità di ragionare su come rinvigorire la partecipazione nel nostro Paese. Su come la politica sia in grado di convincere gli elettori che votare è decisivo per il proprio futuro. E’ un tema importante, bisogna lavorarci, è il ’minus’, l’aspetto negativo di questa tornata elettorale".
E’ convinto che dalle urne sia uscito quel nuovo bipolarismo che lei auspicava alla vigilia?
"Secondo me sì. In tutta Italia, in tutte le elezioni e i ballottaggi c’è stato un confronto tra centrodestra e centrosinistra. Si tratta solo di prendere atto che è così. Aggiungo un altro dato importante: a Roma vinciamo contro un candidato di destra, a Torino contro un candidato del centrodestra moderato. Vuol dire che vinciamo ovunque".
Oggi dopo sei o sette anni, tornerà nell’aula di Montecitorio da deputato. Pensa che sarà accolto da applausi?
"Ho lasciato il Parlamento sette anni fa, quando uscii era un momento particolare e delicato della mia vita. Quel giorno la mia uscita fu salutata da tanti applausi ma anche da molta ipocrisia. Vivo questo momento con grande intensità e con gioia. Non provo nessun sentimento di rivalsa, come le ho confessato durante tutta la campagna elettorale. Ho preso molti impegni in quelle settimane, mi sembra di essere entrato in sintonia profonda con l’elettorato. Vorrei usare bene questo mandato e non perdere tempo, visto che ci sono solo 18 mesi davanti. Già domani (oggi per chi legge n.d.r.) muoverò i miei primi passi da deputato di Siena-Arezzo, depositando due atti sui quali ho lavorato in questi giorni".
Un esordio col botto: quali saranno i suoi primi atti?
"Il deposito della proposta di legge sull’istituzione dell’Istituto Italiano di Biotecnologie con sede a Siena. E’ stata una legge a far nascere i due esempi precedenti, l’Istituto italiano di Tecnologia a Genova e lo Human Technopole a Milano. La mia proposta è composta da 5-6 articoli e, dopo il deposito, partirà l’iter per completare la formalizzazione. Ci sarà bisogno di qualche giorno, proverò a far sì che questo testo muova rapidamente i passi per diventare legge".
Nella sua proposta c’è una dotazione patrimoniale per l’Istituto di Biotecnologie?
"Ci sarà una dotazione patrimoniale e strutturale. L’idea è legare l’operazione alla Fondazione Tls, con Regione Toscana, Comune di Siena, ministeri dell’Università e dell’Economia protagonisti. Esattamente come l’Istituto di tecnologia".
E il secondo passo in aula?
"Un’interrogazione parlamentare urgente al Governo che sta per definire il piano decennale sulle infrastrutture ferroviarie. Nell’interrogazione chiederò di inserire il raddoppio della Siena-Poggibonsi. Nelle prossime settimane lavorerò con il ministero dei Trasporti, con le Ferrovie e Trenitalia per dare più forza a questa idea".
Cosa pensa delle ultime novità sul Monte dei Paschi e della proroga sugli sconti fiscali?
"Cercherò di capire cosa c’è di vero rispetto a ciò che ho letto. Avere più tempo, grazie alla proroga della Dta, consente di fare scelte senza avere l’acqua alla gola. A fine novembre ci sarà il primo incontro con le parti sociali a Siena, in Camera di Commercio, per parlare della legge di bilancio".