
E’ tornato in tribunale (e dunque in città) l’ex comandante della compagnia dei carabinieri Alberto Pinto ora a Roma: avrebbe dovuto testimoniare venerdì nel processo sulla rissa scoppiata fra senesi e fiorentini con calci e pugni a uno studente. Ma si è rinunciato ad ascoltarlo, mentre è stato sentito un altro ufficiale che si occupò di quel parapiglia scoppiato il 25 ottobre 2020 fra senesi e fiorentini tra Piazza del Campo, Banchi di sotto e Croce del Travaglio. Il processo è seguito dal giudice Sonia Caravelli che il 9 dicembre ha fatto le prime udienze a palazzo di giustizia dove ha preso servizio in arrivo da Piacenza.
Volarono bottiglie, bidoni della spazzatura e sedie. E un giovane che non c’entrava nulla con quella zuffa, venne aggredito e mandato al pronto soccorso nell’ultima sera prima della chiusura anticipata dei locali annunciata dal governo per via della pandemia. Identificati solo sei dei partecipanti, ora sotto processo. Si tratta di due senesi, di 38 e 23 anni, difesi dall’avvocato Alessandro Betti, e di quattro giovani fiorentini: un 23enne che vive nel capoluogo toscano ed è assistito dall’avvocato Marco Fortunati, un 38enne che abita a Borgo San Lorenzo, difeso da Simone Bonaldi. Quindi due 22enni, uno dei quali è di Impruneta, che si sono affidati rispettivamente ai legali Gabriele Capetta e Francesco Meucci. Sembra che la scintilla fosse avvenuta in Piazza dove alcuni supporter viola intonarono cori vicino ad un locale dove molti prendevano l’aperitivo. Il processo è stato rinviato a marzo.