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Rinvio conferenza sulla Palestina: "Evitiamo strumentalizzazioni"

Il rettore Di Pietra abbassa i toni della polemica con gli studenti. Interviene anche il prof Pellini

Il rettore Roberto Di Pietra. ha scritto una lettera agli studenti dove ha spiegato i motivi della decisione da parte del Senato accademico

Il rettore Roberto Di Pietra. ha scritto una lettera agli studenti dove ha spiegato i motivi della decisione da parte del Senato accademico

"Il Senato Accademico ha discusso a lungo sull’iniziativa di Cravos, non mettendo in discussione il valore della conferenza e di alcuni tra i relatori invitati. Semmai ha posto la sua attenzione sulla scelta di svolgerla proprio il 7 ottobre 2024, ad un anno dai tragici fatti del 2023". Sono le parole del rettore Roberto Di Pietra in una mail alla comunità studentesca perchè continua a tener banco il rinvio da parte del Senato accademico del permesso concesso all’associazione per una conferenza il 7 ottobre con Francesca Albanese, relatrice speciale Onu per il territorio palestinese occupato, Ilan Pappé storico, il divulgatore Giuseppe Flavio Pagano e Karem Rohana attivista italo palestinese.

Nella lettera il rettore spiega i passaggi che hanno portato alla revoca dell’autorizzazione, allo scopo di "invitare l’associazione a programmare la conferenza in altra data per evitare la strumentalizzazione politica e mediatica. Quanto detto in termini di censura e divieto non corrisponde alla richiesta di spostare ad altra data". Ma è un proprio un tweet della relatrice speciale dell’Onu a far pensare che la partita non sia ancora finita: "Pappé ed io abbiamo avuto un breve scambio con il rettore – ha scritto -. Pur rispettando le sue considerazioni, restiamo in disaccordo". Si è unito al dibattito Pierluigi Pellini, direttore del dipartimento di filologia e critica dell’Università, unico membro del Senato ad aver dato voto contrario alla revoca dell’autorizzazione per la conferenza, che con una mail ha informato delle motivazioni alla base della sua scelta: "Il 7 ottobre è una giornata di lutto. Ritengo che la parte finale del programma proposto da Cravos, che prevede l’esibizione di danze tipiche palestinesi, sia inopportuna - scrive Pellini -. Anche in un giorno di lutto è legittimo svolgere riflessioni storiche, culturali e politiche. Impedire la manifestazione, o imporre uno spostamento, si configurerebbe oggettivamente come una forma di censura. Chiedo perciò che il tempo venga ridotto, che l’esibizione sia annullata, ma che la conferenza possa avere luogo il 7 ottobre. Chiedo che il rettore convochi i rappresentanti di Cravos e stabilisca regole precise: niente bandiere, striscioni, slogan e urla".

Nel frattempo, Cravos ha organizzato una riunione per il primo ottobre: "Per chiarire ogni dubbio circa la conferenza, e per parlare dello stato della libertà accademica nell’Ateneo – si legge in una nota stampa -. Continuiamo a chiedere di rivedere la decisione presa".

Eleonora Rosi