Rigutino o nulla. L’illogico diktat degli aretini

L'ingiustificata presunzione degli alfieri di Rigutino viene infranta da tre ragioni: numerica, filosofica e politica. La stazione di Creti è la soluzione migliore per 800mila potenziali utenti, che non prenderebbero un treno locale perdendo tempo. Rigutino non ha né il bacino di utenti, né i padrini politici di un tempo.

Pino

Di Blasio

Sono tre le ragioni contro le quali si è infranta l’ingiustificata presunzione degli alfieri di Rigutino. La prima è numerica, di logica matematica: Rfi e il Ministero hanno messo come condizione essenziale per realizzare la nuova stazione e rallentare l’Alta Velocità tra Firenze e Roma, un congruo bacino di utenti potenziali, quanto più possibile vicino al milione di persone. Creti è baricentrica per i 656mila abitanti della provincia di Perugia, o almeno per i 570 mila che restano, tolti i residenti di Spoleto, Gubbio e Nocera, un po’ troppo lontani e più tentati ad andare a Roma in auto. Creti è la soluzione migliore per i 267mila abitanti della provincia di Siena, o almeno per 200mila tolti quelli di Poggibonsi, Colle, Casole e Chianti che andranno sempre a Firenze. Ed è anche la migliore per almeno 80mila residenti della provincia di Arezzo, da Cortona alla Valdichiana. I fautori di Rigutinono sono quelli che restano, più o meno 200mila. I numeri sono numeri, non dati Istat vecchi, come dice Arezzo.

La seconda ragione è filosofica: il fatto che Rigutino sia raggiungibile in treno, mentre Creti no, non è affatto la prova che la cura del ferro sia la migliore strada per l’Alta velocità. Nessun senese o perugino, quindi nessuno degli 800mila passeggeri potenziali si avventurerebbe a prendere un treno locale, perdendo almeno un’ora (in nome di una pseudo filosofia green) per arrivare a Rigutino. E poi salire sul Frecciarossa o su Italo e metterci meno per arrivare a Roma. Come dimostra il successo della MedioPadana, gli emiliani, i liguri e anche qualche lombardo, vanno in macchina alla stazione di Calatrava. Tanto che i parcheggi, inizialmente per 600 posti auto, sono saliti fino a 2.400.

La MedioPadana è anche il punto di partenza della terza ragione per bocciare Rigutino. I primi a partorire l’idea della stazione MedioEtruria furono l’allora premier Matteo Renzi e la ministra Maria Elena Boschi, che lanciò l’idea Laterina. Erano stati folgorati dall’idea del ministro Del Rio, il padre della MedioPadana. Però lui aveva il bacino di utenti dalla sua. Rigutino non ha né quelli, né i padrini politici di un tempo. Come Amintore Fanfani, che beffò Siena e Perugia a cavallo degli anni ’50 con la famosa ’gobba sull’Autosole’ per farla passare da Arezzo.