
Le polemiche sui bagni inclusivi aperti al pianterreno dell’Università per Stranieri, nel plesso di piazzale Rosselli sono state furibonde. Sono arrivate soprattutto da destra, come accade spesso quando il bersaglio è Tomaso Montanari e le sue scelte da quando è rettore.
"Mi lasci dire - è il preludio delle repliche di Montanari - che ho appena concluso il consiglio di amministrazione che ha approvato il bilancio dell’Università. Ovviamente si è chiuso in pareggio, è un bilancio sano e per la crescita. Con fondi per nuovi posti per docenti e personale tecnico amministrativo. L’ateneo dovrà svilupparsi camminando sulle due gambe. Posso enfatizzare i risultati di bilancio, perché non sono merito mio. Ma del professor Cataldi e di chi ha lavorato prima su questi conti".
Un momento di gioia in mezzo a giorni di attacchi furiosi da quando ha inaugurato quei bagni inclusivi...
"Oggi ho visto una vignetta su un giornale che trovo mostruosa, con bagni per uomini, donne, alieni dalla testa grossa e dinosauri. Penso che non sia satira, ma deformazione mostruosa del diverso".
Il leader della Lega Salvini ha bocciato come "ridicola" l’idea di quei bagni...
"E’ la prova che la diversità fa paura. C’è una cultura che ha paura del diverso. E io trovo ridicola invece un’identità virile che ha bisogno dell’immagine del maschio sulla porta del bagno per ricordarsi che è maschio. Il punto è tutto qui".
Perché non ha detto che i bagni per transgender non sono un’esclusiva di Siena, ma sono anche a Pisa?
"Non so se l’università di Pisa li ha già aperti, so che tantissimi licei in Italia lo hanno fatto. E poi qui a Siena abbiamo metà bagni inclusivi e metà bagni ’binari’ per uomo e donna. Rispetto tantissimo uomini e donne che si sentono più sicuri ad andare in bagni tradizionali. Ma se si aumentano i diritti delle minoranze senza togliere o attenuare i diritti degli altri, non capisco a chi possa nuocere. La polemica sull’aggiunta di diritti è inutile".
Le due tipologie di bagni sono per rispetto degli studenti musulmani?
"Non solo per loro, anche per i cattolici e chi preferisce i bagni ’binari’. Non si capisce perché l’inclusione del diverso debba far paura. A me piace ricordare la frase di Rosa Luxemburg, ’La libertà è sempre soltanto la libertà di chi pensa diversamente’, altrimenti non è libertà di tutti. Lei lo diceva in polemica con Lenin sulla libertà di stampa".
C’è già un precedente nell’Università per stranieri come innovazione di genere: il libretto transgender voluto dal rettore Cataldi...
"Prevede un alias, un nome inventato per chi sta per cambiare sesso. Tutela chi è in transizione di genere, per non obbligarlo a dichiararsi un genere che non è ancora o uno che non vuol più essere".
Come hanno reagito gli studenti all’innovazione?
"Sono felicissimi ci hanno anche detto grazie in Senato academico, stupiti perché c’è un ateneo che li ascolta. Sono la nostra ragione sociale, il motivo per cui esistiamo. L’Università è una comunità educante, deve insegnare il rispetto della persona, come sancito nell’articolo 3 della Costituzione. I padri costituenti non si immaginavano le differenze di genere, ma quando metti la persona al centro delle tue attenzioni, devi prevedere anche le mutazioni".
P.D.B.