Record di ricoveri al Policlinico "La situazione migliorerà a maggio"

I degenti nell’area Covid a quota 145, 22 in Terapia intensiva. Il professor Frediani: "Tutti i giorni aumentano"

Immagine di repertorio

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di Paola Tomassoni

Record di ricoveri ieri in area Covid al policlinico Le Scotte: sono 145 i pazienti presenti nella bolla che include oltre al reparto Covid anche i posti letto di Malattie infettive e quelli in Medicina interna. E dei 145 ricoverati 22 sono in terapia intensiva e 45 in media intensità, dunque circa la metà sono in condizioni gravi o comunque necessitano di assistenza meccanica respiratoria.

Nelle ultime ventiquattr’ore ci sono stati ben 11 ingressi e nessuna dimissione: di questo passo potrebbero esaurirsi nel giro di un paio di giorni, o poco più, i 160 posti letto a disposizione, che costituiscono la capacità massima ricettiva dell’ospedale senese.

"Non so se siamo al picco perché i pazienti continuano ad aumentare; in questo weekend ne sono entrati addirittura 37. Abbiamo disponibilità fino a 160 posti letto, quasi 150 dei quali oggi sono occupati": a spiegare la situazione attuale alle Scotte è il professor Bruno Frediani, responsabile area medico-chirurgica Covid.

"Secondo me l’andamento è quello dell’anno scorso. Andremo a migliorare solo a maggio", dice ancora il professor Frediani, che più volte ha indicato un ritardo di circa 15 giorni fra il trend del contagio sul territorio e gli effetti sull’ospedale: dunque solo quando la diffusione del virus e il numero dei casi calerà, si avrà a distanza di qualche settimana l’analogo calo dei ricoveri.

Anche la casistica dei ricoveri è la stessa dei mesi scorsi: "Le difficoltà respiratorie sono le più importanti – conferma il dottor Frediani -: tutti i pazienti fanno l’ossigeno, poi ci sono i cardiopatici e i diabetici, più suscettibili ad ammalarsi in forme gravi al contatto col virus".

"I pazienti – continua il responsabile dell’area di media intensità Covid - sono quasi tutti oltre i 50 anni, tranne quattro o cinque che hanno fra 20 e 40 anni. La degenza mediamente dura 15 o 20 giorni, ma per i più gravi può essere anche di oltre un mese e mezzo, ne abbiamo avuti di questi casi".

Il problema, oltre alla corsa all’ospedale che sfocia nel ricovero, è nel numero dei decessi: le Scotte ne ha contati cinque solo fra Pasqua e Pasquetta, la provincia fino ad oggi ha registrato 252 vittime. ‘Non si salvano – conclude il professor Frediani - i malati complessi con più patologie che da tempo hanno logorato il loro fisico e quelli molto anziani.

I decessi sono in proporzione rimasti gli stessi ma aumentano in valore assoluto con l’aumentare degli anziani e dei malati complicati".