
di Lodovico Andreucci
La Rcr Cristalleria Italiana di Colle di Val d’Elsa è un’azienda leader che produce più di 40 milioni l’anno di bicchieri e calici in un materiale esclusivo e innovativo riconosciuto come ‘cristallo ecologico’. Questo colosso dell’impresa italiana e simbolo dell’identità colligiana si sta trovando in difficoltà a causa degli aumenti dei costi energetici, come spiega l’ad Roberto Pierucci.
Pierucci, in termini numerici come si quantificano questi aumenti?
"Le vendite stanno andando molto bene, ma la situazione finanziaria è drammatica. Per lo stesso consumo di energia elettrica la bolletta è passata da 400mila euro di luglio 2021 a 1,6 milioni di questo mese a parità di consumi. Per settembre e ottobre si prevede un peggioramento anche in virtù delle restrizioni che la Russia sta minacciando".
Stanno arrivando dei fondi come sostegno?
"La nostra richiesta è quella di ricevere un contributo pari almeno a quello ricevuto dalle vetrerie di Murano, che lo scorso anno hanno avuto 3 milioni di euro dalla Regione e nel 2022 hanno ottenuto altri 5 milioni con la legge di Bilancio. Un sostegno per superare questa fase di ‘guerra energetica’, altrimenti dovremmo mandare tutti in cassa integrazione, soluzione che lo Stato dovrebbe sostenere con una spesa molto più alta".
L’azienda si è sempre contraddistinta per soluzioni in proprio…
"Esatto. L’azienda ha completato la fase di transizione ecologica, investendo nell’elettrificazione di tutto il processo produttivo, raggiungendo dei risultati esemplari a livello internazionale. La nostra strategia si è sempre basata sulla sostenibilità e il rispetto dell’ambiente. Del resto, il motto aziendale è far bene alle persone e all’ambiente fa bene al business".
Quali sono le altre possibilità messe in campo?
"Si sente un gran parlare di energia alternativa e di trovare fonti di energie rinnovabili, specialmente in questi mesi. Per quello che ci riguarda, Rcr ha iniziato questo percorso da più di 20 anni, nel 2010. In quegli anni iniziammo già a cercare fonti di energia alternativa. Nacque l’idea e poi il progetto di una centrale a biomasse, alimentata da fonti rinnovabili e fonti naturali, come quella del legno. Una storia che si bloccò, purtroppo, sotto un profilo burocratico. La storia sembra ripetersi".
Perché?
"Oggi il progetto più importante per Colle è la possibilità di produrre un’energia pulita al mille per mille. Sto parlando della centrale idroelettrica sul fiume Elsa. Piano che inspiegabilmente è fermo, con l’opposizione al progetto della centrale da parte del Comune. La nostra azienda ha già dato la sua adesione alla realizzazione della centrale idroelettrica a Colle, così da poterne anche usufruire. Una centrale nella quale non ci sarà né inquinamento né spreco d’acqua. L’energia più pulita per eccellenza. A noi non risolverebbe tutti i problemi se non per un 7 o 8% del nostro fabbisogno, ma sarebbe un elemento importante per il territorio. L’energia rinnovabile c’è, le aziende la vogliono, ma ci sono cavilli e politici che bloccano tutto".