PAOLO BARTALINI
Cronaca

Raid contro Rifondazione comunista "Hanno spaccato veramente tutto"

Vandali scatenati hanno infierito contro la sede di Montemorli, località vicina al centro di Poggibonsi

Raid contro Rifondazione comunista "Hanno spaccato veramente tutto"

di Paolo Bartalini

"Hanno spaccato tutto quello che potevano". Così dal circolo di Poggibonsi di Rifondazione comunista commentano l’incursione vandalica ai danni delle strutture di Montemorli, la località a una manciata di chilometri dal centro che ospita fin dai primi anni Novanta in estate la festa di Liberazione.

Un evento, con cadenza annuale, che è solito accogliere tanta gente dal circondario della Valdelsa grazie all’impegno dei militanti e di persone che volontariamente offrono il loro contributo nei diversi settori, dalla ristorazione al bar, dagli eventi culturali e musicali ai dibattiti politici. Tutto all’interno della superficie che nella meno recente memoria locale resta in qualche misura legata alle attività ricreative degli appassionati del tiro al piattello.

"Vorremmo ringraziare quei buontemponi, per non chiamarli con il loro vero nome – spiegano dal Prc – che, violando una proprietà privata, si sono introdotti negli stand che usiamo durante la nostra celebre festa. Hanno rotto lucchetti e serrature, frantumato bicchieri, piatti e altri oggetti presenti negli spazi che utilizziamo ogni anno per organizzare un appuntamento che nel tempo è diventato un importante momento di approfondimento politico e di aggregazione sociale. Sia per il popolo poggibonsese, sia per i residenti nei comuni limitrofi".

Un episodio purtroppo non nuovo nell’area di Montemorli, eppure caratterizzato da alcuni elementi inediti ad ascoltare il racconto dei responsabili del circolo Zhukov di via Trento a Poggibonsi… "Quanto si è verificato stavolta a Montemorli non ha precedenti. Ci troviamo davanti a una vera e propria azione pianificata e organizzata con dovizia".

Allora a questo punto è lecito chiedere: da cosa deriva tale pensiero? "Per rompere i lucchetti che chiudevano le strutture – aggiungono da Rifondazione comunista – occorrono delle attrezzature che normalmente non si trovano nelle tasche di semplici persone che passando da lì decidono, per ammazzare il tempo, di tentare di entrare in stand isolati".

La scelta di un bersaglio preciso, insomma, da parte degli ignoti autori? Siamo a livelli del genere? "Crediamo che dietro a questa azione – concludono amaramente dal circolo di Prc – ci sia una volontà di punire il nostro circolo e la nostra festa. Forse, a qualcuno, quello che facciamo disturba".

Un episodio bruttissimo e la speranza è che presto i responsabili del vile gesto siano individuati e puniti.