
Un fulmine è caduto l’estate scorsa sulla Quercia delle Checche danneggiandola
Siena, 6 novembre 2017 - «Il sindaco di Pienza, Fabrizio Fè, ha poco da lodarsi per aver fatto apporre i sostegni alla Quercia delle Checche perché arrivano con due anni e mezzo di ritardo. Nel frattempo la seconda grande branca della pianta, a sviluppo orizzontale, è rovinosamente collassata, arrivando, oggi, a compromettere la stessa sopravvivenza del primo monumento verde d’Italia». Questa la dura presa di Nicoletta Innocenti, presidente dell’associazione «Opera Val d’Orcia». Sulla secolare pianta ci sono, secondo l’associazione, «gravi ritardi» da parte del Comune. Dall’acquisizione dell’area (prima di proprietà privata, passata pubblica con atto di donazione) alle tecniche del recente intervento che vengono giudicate «vetuste e incompatibili con l’esigenza di flessibilità delle branche, trattandosi di tralicci di ferro rigidi e privi di meccanismi di accompagnamento alle esigenze di parziale mobilità dell’albero».
PER RAFFORZARE la tesi del ritardo nel documento si richiama quanto contenuto nelle conclusioni dello studio «commissionato dallo stesso Comune di Pienza al dottor Daniele contenente indicazioni, come lavori di massima urgenza da eseguire entro il giugno 2015, la necessità di apporre sostegni, tecnicamente adeguati alla grande branca orizzontale, paventando il rischio reale che, in assenza degli stessi, l’albero, avendo perduto il proprio equilibrio naturale, si sarebbe autopotato cedendo l’altra branca». E anche la caduta del fulmine che, secondo il sindaco Fabrizio Fè è stata causa, per detta di esperti del settore, della caduta della branca, viene nel documento contestata. «La Quercia delle Checche dopo aver atteso per oltre due anni e mezzo i suoi sostegni – si legge ancora – ha prodotto ciò che era stato ampiamente previsto e di cui Fè era consapevole, ovvero un secondo rovinoso crollo. Altro che fulmine, che fortunatamente ha toccato il tronco in modo marginale e peraltro esattamente dalla parte opposta rispetto alla branca crollata. Altro che eventi imprevedibili. Tutto era assolutamente prevedibile e ampiamente previsto, anche dal sottosegretario ai Beni Culturali Borletti Buitoni quando suggerì il percorso della messa in tutela». Una polemica che inasprisce i suoi toni con un aspetto decisamente positivo: «La neoassociazione ‘Opera Val d’Orcia’ ha predisposto un progetto di crowdfounding internazionale (una raccolta, per lo più tramite internet, di fondi) su una delle maggiori piattaforme dalla spiccata vocazione rivolta a grandi progetti ambientali. Verrà presentato il 21 novembre, in occasione della giornata nazionale degli alberi, insieme ad altre fattive iniziative per la cura e la salvaguardia della Quercia delle Checche. Siamo certi che il Comune di Pienza non vorrà perdere l’occasione di partecipare operativamente alla costituzione del Comitato Tecnico scientifico per il quale noi ci stiamo adoperando».