Qualità della vita, il crollo di Siena. Trentesimo posto, un anno fa al 4°

La classifica de Il Sole boccia la provincia per ricchezza, imprese e inflazione. In calo anche per cultura e musei

La discesa libera di Siena nella classifica annuale per la qualità della vita stilata dal Sole24Ore è la più pesante. Il 30° posto nella graduatoria 2023 fa registrare 26 passi indietro rispetto a un anno fa, quando la provincia era a un passo dal podio, al 4° posto in Italia. Siena è la provincia che ha perso più posizioni in un anno, amarezza che non può essere consolata dal calo generale di quasi tutti i capoluoghi toscani. Il termometro del benessere stilato dal Sole24Ore, che vede Udine al primo posto per la prima volta, Bologna e Trento sul podio, fotografa la situazione di una città che non riesce più ad aggrapparsi neanche a quel ‘soft power’ che l’aveva resa isola felice in Toscana e in Italia. L’arretramento pesante in tema di ricchezza, consumi, affari e lavoro non viene frenato da voci come ambiente e servizi, cultura e tempo libero, demografia sociale e salute, che avevano determinato in gran parte il quarto posto del 2022. E il lieve miglioramento in giustizia e sicurezza, così come la presenza nella top 5 delle città per qualità della vita delle donne, non possono fare da paracadute al volo in picchiata di Siena.

Sono 90 gli indicatori usati per la classifica, divisi in sei aree tematiche, ognuno attribuisce dagli 0 ai 1000 punti alle 107 province. In più, spazio a due indicatori sintetici: l’indice del clima e la qualità di vita delle donne. La miglior performance della provincia senese è relativa alla qualità della vita dei bambini, con un primo posto assoluto (terza nel 2022). Ma i dati economici sono un de profundis: 100° posto per le imprese in fallimento (2,1 ogni 100 registrate), e 100° posto per indice generale d’inflazione. In Ricchezza e consumi, prima macroarea, Siena crolla dal 36° al 67° posto. Disastroso il calo nella spesa delle famiglie per il consumo di beni durevoli, con la più ampia diminuzione nazionale (-29,8%) e il 79°posto, mentre per i depositi bancari delle famiglie Siena si attesta al 28° posto. 95° posto per canoni medi di locazione, 89° per inflazione dei prodotti alimentari e bevande non alcoliche, mentre positivo il prezzo medio di vendita delle case (14°) e le riqualificazioni energetiche (30°).

Per quanto riguarda Affari e lavoro, sono dodici i passi indietro, da 56° a 68°. Siena è 96° per imprenditorialità giovanile, 66° per nuove iscrizioni di imprese, 52° per giovani che non lavorano e non studiano, 90° per numero di pensioni di vecchiaia. Relativamente bene le startup innovative (69°, +5,4% rispetto al 2022) e il tasso di occupazione (21°), oltre al gender pay Cap (7°). Il miglioramento in Giustizia e sicurezza (da 39° a 36°) fa il paio con un indice di criminalità piuttosto basso (2716 denunce ogni 100mila abitanti, 27°), mentre preoccupano le 12 posizioni perse in Demografia e società (da 9° a 21°).

In particolare, Siena è 16° per densità abitativa, 12° per speranza di vita alla nascita, 3° per presenza di psichiatri e psicologi, ma anche 69° per quoziente di natalità, 63° per tasso di fecondità, 75° per indice della solitudine, mentre rimane al 49° posto per numero di laureati. La performance del 2022 per Ambiente e servizi, che aveva regalato la medaglia d’argento, non si ripete, con la provincia che scivola al 10° posto, fotografando una città per bambini e donne m non per anziani (66°) e giovani (33°). Malino anche l’indice dei progetti del Pnrr (44°), male i consumi energetici (72°) e le anomalie nelle temperature (71°). Rimangono fiori all’occhiello le amministrazioni digitali (2°) e l’energia elettrica da fonti rinnovabili (15°).

Un decadimento in una delle principali fonti di ‘soft power’ della città che si sposa con quello in Cultura e tempo libero (da 4° a 19°), che aveva dato slancio alla città negli ultimi anni. Dal primo posto Siena scende al 18° per patrimonio museale, al 20° per offerta culturale. Un’offerta che non viene recepita, la città crolla al 96° posto per ingressi a spettacoli. Rimane alta la partecipazione elettorale (15°), sorprende fino a un certo punto il secondo posto per numero di librerie: l’inflazione galoppa, la qualità della vita peggiora. Ma almeno, leggiamo.

Andrea Talanti