
I volontari della Pubblica Assistenza della Val d’Arbia
Massimiliano Fioravanti, presidente della Pubblica Assistenza Val d’Arbia, è sul ponte di comando di un’associazione che riveste un ruolo di primo piano nella vita sociale del territorio. La Festa Sociale del Volontariato è un appuntamento che sente molto. Come del resto tutta la comunità locale. "E’ un momento prezioso che ogni anno ci regaliamo per condividere momenti di convivialità e di festa che rinsaldano l’unione e celebrano la passione delle nostre volontarie e dei nostri volontari – racconta –: donne e uomini che credono nel grande valore del volontariato organizzato".
Quanto è cambiato l’essere e il fare Pubblica Assistenza in questi anni?
"Tantissimo. Penso a quanta strada è stata fatta e potremmo parlarne per ore, dalle riforme che ci hanno riguardato fino a tutto ciò che, come ad esempio la pandemia, ha cambiato il nostro modo di intervenire, dare risposte, prendersi cura. E penso anche che, guardando al Covid-19, se in quel contesto il volontariato si fosse fermato, sarebbe collassato un intero sistema. La nostra regione, rappresenta un esempio virtuoso: in Toscana il trasporto sanitario è assicurato dalle associazioni come la nostra che grazie all’impegno dei volontari, oltre al trasporto di emergenza, si adoperano per garantire il trasporto di urgenza, quelli che chiamiamo servizi ordinari per intendersi. È una cosa che nessun’altra regione italiana garantisce. E lo facciamo quotidianamente e non senza sforzi e difficoltà legate ai costi e alla gestione logistica".
Perché fare volontariato alla Pubblica Assistenza?
"Perché il volontariato è dare risposte, è condivisione, è scegliere di fare la propria parte, di tornare a casa con il cuore colmo di gratitudine anche quando la persona che soccorri o che semplicemente stai aiutando per qualche motivo non può ringraziarti. E la Pubblica Assistenza è un po’ una grande famiglia, è il posto in cui ognuno porta un po’ di sé, la propria esperienza, le proprie passioni, le proprie competenze e tutti insieme possiamo essere protagonisti e protagoniste di un’altra storia, quella di una società più giusta, solidale e resiliente".
Marco Brogi