
Primarie per il candidato a sindaco. Il Pd al bivio tra Angiolini e Bui
"Per la scelta di candidato a Sindaco di Montepulciano, l’attuale coalizione di maggioranza seguirà il percorso delle primarie alle quali il Partito Democratico si presenterà con due nomi, Michele Angiolini, primo cittadino in carica, e Lorenzo Bui, già presidente del Consiglio comunale, ora coordinatore della Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte. Quest’ultimo nome è scaturito da una consultazione che ha coinvolto i nostri iscritti". Così Alberto Millacci, segretario dell’Unione comunale Pd di Montepulciano, conferma per la prima volta ufficialmente che, lungo la strada che porta alle amministrative 2024, il centrosinistra affronterà anche questo step.
"Sono in corso i colloqui con gli attuali alleati – prosegue Millacci –, oltre a Psi e a Italia Viva, allarghiamo il confronto a ’Montepulciano si rinnova’, formazione che vede uniti i renziani ad Azione. Gli accordi che raggiungeremo potrebbero portare ad allargare la rosa ad altri contendenti. Eventuali, ulteriori alleanze (come quella, di cui si parla, con i 5 Stelle, ndr), saranno oggetto di ulteriori passaggi".
Si chiarisce dunque, almeno in parte, lo scenario di Montepulciano, comune di riferimento della Valdichiana Senese, come tale oggetto di grande attenzione da parte di tutte le forze politiche, oggi considerato contendibile dopo una costante egemonia di sinistra e centrosinistra.
Il terzo nome che, per le primarie, circola con insistenza è quello di Riccardo Pizzinelli, poliziano Doc, architetto libero professionista, molto conosciuto e stimato anche per le attività svolte in campo sociale e culturale (è stato Reggitore del Magistrato delle Contrade, presidente delle Opere Ecclesiastiche, fondatore della Società Storica Poliziana, che tuttora guida), espressione quindi della società civile, finora mai impegnato prima in politica; ma su questa figura nessuno si esprime ufficialmente.
Da parte sua il sindaco Angiolini conferma di essersi reso disponibile peril secondo mandato entro la scadenza del 15 settembre: "Poi – spiega – si è aperto un percorso all’interno del Pd in quanto la mia figura non è stata considerata unitaria. Ho dato la massima disponibilità, per evitare le primarie: se si fosse trovato un nome su cui far convergere tutte le preferenze, avrei anche fatto un passo indietro, ma questo non è avvenuto. A spingermi verso il secondo mandato è il senso di responsabilità, il desiderio di realizzare progetti che, anche a causa della pandemia, in cinque anni non è stato possibile concludere".
Diego Mancuso