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Pramac, una stupenda avventura. Il team manager Borsoi rilancia: "Puntiamo sempre più in alto"

La scuderia di Campinoti, dopo il trionfo nel mondiale 2023, guarda già alla prossima stagione con fiducia

Pramac, una stupenda avventura. Il team manager Borsoi rilancia: "Puntiamo sempre più in alto"

Il fatto è certo: Pramac ha fatto la storia. È, infatti, il primo team indipendente a vincere un mondiale. Il colligiano Paolo Campinoti è patron del team Pramac in Moto Gp, condivide l’orgoglio con Gino Borsoi, il team manager Prima Pramac Racing. Primo team indipendente a diventare campione del mondo, nonostante la caduta di Jorge Martín e il titolo mondiale piloti sfumato. Borsoi, tre parole per descrivere quest’ultimo periodo? "L’ultima parte della stagione è stata intensa, difficile ed allo stesso tempo interessante, non solo per gli addetti ai lavori ed il team, ma anche per la gente a casa, che ha vissuto quest’ultima parte del mondiale come una bella storia da raccontare. Una squadra non ufficiale si è giocata il titolo, quando sei in ballo vuoi ballare e noi abbiamo ballato alla grande". È la storia di Davide contro Golia? "Quasi – afferma sorridendo – possiamo dire che una buona parte degli spettatori faceva il tifo per noi. Questo calore lo abbiamo sentito. Solitamente la gente è dalla parte di Davide. Portare avanti un progetto come il nostro, lottando per un mondiale non è stata cosa facile, anche perché non giochi ad armi pari, ma ci siamo riusciti insieme, come squadra. C’è anche da ringraziare Ducati perché non ci ha mai fatto mancare un grande supporto fino all’ultima curva di Valencia. Si sono comportati come i grandi professionisti che sono". La soddisfazione è, comunque immensa… "Siamo molto contenti di quello che abbiamo portato a casa. È solo mancata la ciliegina sulla torta, però dobbiamo essere molto orgogliosi, anche perché non ci era mai riuscito nessuno".

Sotto il profilo strategico è stata una conquista gara dopo gara o un progetto a lungo termine? "La storia non finisce qui, ma puntiamo sempre più in alto. È stato uno scontro intenso, le battaglie sono state molte e la squadra Prima Pramac è stata la vera forza strategica. Le nostre relazioni interne e la gestione del mondiale come squadra è stato il vero motore. Quando lotti per il mondiale è difficile da spiegare l’alchimia che si crea tra le persone, ma c’è stata la capacità di seguire tutti insieme un obiettivo". È stato questo il segreto? "Aspetti tecnici e rapporti umani pesano ugualmente sulla bilancia Se non c’è questo è impossibile sognare in grande". E per la prossima stagione? "Si sbaglia un anno, ma non si sbaglia il secondo. Impareremo dagli errori fatti, per cercare di essere ancora protagonisti".

Lodovico Andreucci