
"E’ una situazione assurda, un problema molto serio per tutti". C’è sgomento, nelle parole dei colligiani, di fronte alla decisione di dimezzare l’orario dell’ufficio postale di Colle Bassa, che temporaneamente sarà aperto solo la mattina. Una decisione dovuta al personale ridotto all’osso per le assenze legate al Covid, che però sta creando quotidianamente delle lunghe file di fronte all’ingresso, considerando che, sempre per le norme Covid, il numero di persone all’interno è contingentato, con tutte le conseguenze del caso sugli utenti.
A trovarsi in difficoltà sono, in particolar modo, le persone anziane, che negli ultimi giorni, alla necessità del Super Green Pass anche per ritirare la pensione, hanno visto aggiungersi il caos dovuto all’orario ridotto: "Passi la questione del pass - dichiara un’arzilla 82enne colligiana - anche se conosco diverse persone che hanno avuto grossi problemi a prenotare la terza dose. Questa situazione con le Poste, però, sta creando dei problemi enormi: con l’orario di apertura ridotto alla metà, si formano tutti i giorni delle file lunghissime, in alcuni casi anche di una ventina o più persone. Questo significa aspettare ore davanti all’ufficio, in pieno inverno. Perfino in una giornata serena significa stare al freddo, e per una persona della mia età non è sicuramente piacevole: se anche non ci prendiamo il Covid, rischiamo per lo meno un’influenza, se non peggio". Con l’orario dimezzato, perfino le prenotazioni non bastano per evitare lunghe attese: "Purtroppo ci sono cose che possiamo fare soltanto alla Posta - dichiara un altro anziano abitante della città - e non parlo solo di ritirare la pensione. Per diverse necessità mi sono fatto aiutare dai miei figli, che sono capaci di sistemarle usando il computer, ma per altre non si può evitare di recarsi fisicamente all’ufficio postale, e in queste condizioni è davvero un’impresa. Sappiamo che non è colpa di nessuno se ci sono tanti dipendenti ammalati, ma non è neanche colpa nostra, e invece siamo proprio noi a scontarne le conseguenze. Non credo che la soluzione sia dimezzare l’orario di apertura". Non manca chi ha proposto idee diverse: "Ci sono tante persone, in questo periodo, che sono senza lavoro. Per lavorare alle Poste si fanno dei concorsi, quindi perché non chiamare chi è nelle graduatorie e assumerlo con un contratto a tempo determinato? Questo permetterebbe anche di potenziare il servizio, riducendo le code e, allo stesso tempo, anche il rischio per i clienti di contrarre la malattia".
Marco Brunelli