Emette fatture dai domiciliari: chiede di licenziare 150 persone. Portato in cella dalla Finanza

Arrestato il 44enne di Chianciano finito nei guai per aver favorito l’immigrazione clandestina. Non era più amministratore ma ha chiesto a 4 famiglie di pagare per badanti fornite ai loro anziani.

Finanza

Finanza

Siena, 21 marzo 2023 – Immaginate la sorpresa quando i finanzieri della Tenenza di Montepulciano hanno scoperto che l’uomo, da essi ritenuto il presunto capo di un’associazione artefice di un hub per favorire l’immigrazione clandestina a Chianciano, con ramificazioni nel sud senese e non solo, aveva continuato a lavorare. Sì, anche dopo che erano scattati gli arresti domiciliari. Come se nulla fosse accaduto. Senza tenere conto di accuse e provvedimenti del giudice. Dell’importanza dell’inchiesta al centro della quale era finito. Così, quando il resoconto della sua ulteriore attività è arrivato sul tavolo del gip Jacopo Rocchi non ha potuto fare altro che disporre l’arresto per A.S., 44 anni, originario della Campania ma da tempo residente a Chianciano. Questa volta in carcere. I finanzieri sabato alle 16,30 hanno bussato alla sua porta per portarlo a Santo Spirito.

L’indagine coordinata dal procuratore Nicola Marini e dal pm Siro De Flammineis ha sollevato il velo su una società di servizi alla persona che avrebbe fornito, secondo l’accusa, documentazione falsa per ottenere il permesso di soggiorno chiedendo in cambio compensi che andavano dai 50 ai 4mila euro a seconda della prestazione. Stando a quanto accertato dalla Finanza risulterebbero 347 badanti stranieri di cui solo 58 effettivamente svolgevano questa attività. Il deus ex machina sarebbe stato A.S., difeso dall’avvocato Alessandro Betti. Gli arresti domiciliari, scattati il 6 marzo, sono durati neppure due settimane perché il 18 è stato portato in cella. Sequestrata una mole di materiale contabile ed extra enorme, somme contanti in buste per pagamenti in nero di alcune badanti, cellulari e pc. Per cristallizzare la posizione di queste ultime i finanzieri hanno scoperto che, nonostante il divieto di comunicare se non con il difensore e i coinviventi, l’uomo continuava a lavorare. Dal portale fatture e corrispettivi hanno rilevato "che già all’indomani dell’esecuzione della misura cautelare (il 7 marzo, ndr) si era fatto parte diligente benché destituito dalla carica di amministratore, di richiedere il pagamento a quattro famiglie emettendo altrettante distinte fatture per un totale di 2500 euro, quale corrispettivo del lavoro svolto dalle badanti per i loro anziani congiunti", chiariscono le fiamme gialle. Di più: durante i domiciliari aveva mandato una mail al commercialista della società chiedendogli di licenziare 150 persone assunte e al contempo di prenderne un’altra. Un messaggio che, acquisito dai finanzieri e inviato alla procura, ha indotto il gip a disporre l’arresto del 44enne. Intanto questa settimana si svolgerà anche l’udienza del riesame contro il sequestro delle quote societarie. E prosegue l’analisi da parte degli investigatori di documenti e supporti informatici per stabilire l’entità effettiva delle attività poste in essere dall’uomo e ritenute illecite.