PAOLO BARTALINI
Cronaca

Poggibonsi, a 24 anni Lucia si inventa calzolaia

Lavorava in un centro estetico, ha rilevato il negozio di via Verdi a Poggibonsi. «Voglio conquistare la fiducia»

Lucia, che si è reinventata calzolaia

Poggibonsi, 5 febbraio 2021 - Le vicende degli antichi ciabattini hanno ispirato artisti, scrittori, registi di film di animazione e perfino autori di fiabe come i fratelli Grimm. Storie di maestri del settore rinchiusi nella penombra di una minuscola bottega appena ravvivata da un fioco lume, sistemato su un banco di lavoro quasi sempre polveroso.

Una vera fucina, invasa dall’odore caratteristico del cuoio e della colla, tra coltelli, forbici, pinze, chiodi e altri utensili necessari per le riparazioni delle scarpe, in mezzo ai minuti della giornata scanditi dai colpi di martello dell’artigiano per la risuolatura.

Si tratta forse di un mestiere perduto nel tempo, visto che di calzolai in servizio – come del resto di altri artigiani – ce ne sono più pochi? Niente affatto, a giudicare dalla scelta compiuta a Poggibonsi da una ragazza ventiquattrenne, Lucia Greco, che ha rilevato da poco un’attività locale, in piedi da oltre quattro decenni, che ha rischiato la chiusura definitiva per mancanza di ricambio tra generazioni. Anche questa sembra una favola: c’era una volta una giovane decisa a impegnarsi partendo da zero (in precedenza si era occupata di tutt’altro campo, all’interno di centri estetici) in una professione tipicamente maschile e capace di salvare un prezioso servizio per la comunità, soprattutto in tempo di emergenza sanitaria e crisi economica che fa stringere la cinghia sugli acquisti a tante famiglie. 

Lucia ha ricevuto il testimone da Moreno Panebianco, a lungo titolare del negozio La Rapida in via Giuseppe Verdi a Poggibonsi. Un riferimento per la Valdelsa e oltre, grazie a operazioni che ormai sono patrimonio di non molti addetti. «E le donne calzolaio, in Italia, si contano sulle dita – spiega Panebianco, con il piglio del navigato specialista – comunque Lucia possiede tutte le credenziali per riuscire in un ambito che definirei strategico per le esigenze della popolazione. Si affida a una valida manualità, unita a cortesia, umiltà, predisposizione a relazionarsi con il pubblico, cura del dettaglio. Insomma, una brava allieva». 

Cerniere, tacchi da rifare o consolidare, aggiustature di borse, portafogli, trolley? Ci pensa Lucia. «Passando da via Verdi al civico 30 – racconta – ho notato il cartello ‘cedesi attività’ e così si è accesa la proverbiale lampadina. Ho chiesto informazioni e la trattativa è andata in porto velocemente. In maniera rapida, è il caso di dire. Ho bisogno spesso di consigli, non potrebbe essere diversamente. E ricevo sempre utili raccomandazioni da Moreno. I clienti, quando entrano in negozio, domandano di lui. Credo che sia naturale e giusto, dopo un ampio periodo trascorso al tavolo di produzione. Per me è un po’ il prezzo da pagare al noviziato, però nell’arco degli anni, chissà, saprò anche io conquistare la giusta dose di fiducia agli occhi degli avventori. Per il momento mi dedico all’apprendistato e sono felice di questa mia svolta nella vita in una fase non certo agevole per l’economia. Una favola? Non proprio. Soprattutto un contributo per soddisfare la volontà degli acquirenti e un modo per esprimere la mia creatività – conclude Lucia Greco – ad esempio personalizzando oggetti in pelle che possono diventare all’occorrenza articoli per un dono».