ROMANO FRANCARDELLI
Cronaca

Pizzaioli e informatici. I due gemelli tuttofare

Damiano e Simone Bruni sono quarantenni in gamba esperti di lieviti ma anche di tastiere e computer.

Damiano e Simone Bruni, 40 anni, conducono con grande abilità la pizzeria ‘Riccapizza’ in via San Giovanni ma sono anche esperti di tastiere e computer

Damiano e Simone Bruni, 40 anni, conducono con grande abilità la pizzeria ‘Riccapizza’ in via San Giovanni ma sono anche esperti di tastiere e computer

Se per artigiani si intende il falegname, lo stagnino, il fabbro, il sarto, il forno a legna e altro ecco di queste ‘botteghe’ dentro le mura di San Gimignano non c’è quasi più traccia.

Ci sono però due fratelli gemelli come due gocce d’acqua Damiano e Simone Bruni, 40 anni, che si sono rimboccati le maniche e si sono riciclati ‘garzoni e poi artigiani pizzaioli, mestiere e lavoro cominciato con il maneggiare l’impasto babbo Danilo nella pizzeria di famiglia in via San Giovanni in quello che era il vecchio magazzino dello stagnino Olinto. Ma questi gemelli pizzaioli oltre a maneggiare il lievito e farina spalmata di pomodoro e besciamella nel tempo libero si sono riciclati informatici tanto da maneggiare la tastiera del computer come un giocattolo.

Passione cominciata da giovani studenti a ‘sbriciolare’ la tastiera informatica come noccioline e rimetterla in navigazione. E fra una pausa e l’altra da pizzaioli digitali hanno costruito e brevettato pezzo su pezzo un personalizzato computer ad ‘Acqua’. Ma c’è dell’altro perché moliti amici si presentano in pizzeria con sottobraccio il computer bloccato per una visita ambulatoriale e fra un boccone di pizza e l’altro aspettano la diagnosi dai ‘medici pizzaioli’. Se il malato è grave sarà il banco operatorio di casa per riformattare, sostituire la scheda in tilt, pulire la tastiera. Il tutto viene fatto soltanto per passione. Alla ‘Riccapizza’ nella bacheca dei ricordi si legge il premio nazionale alla ‘Pizza Artigianale’ rilasciato ai fratelli Damiano e Simone Bruni. "Ragazzi in gamba" come si diceva una volta.

Romano Francardelli