Travolto e ucciso a 17 anni. Arrestato il pirata del camion

E' un venditore di ortofrutta. Ora in carcere a Rovigo

Arturo Pratelli, aveva 17 anni

Arturo Pratelli, aveva 17 anni

Siena, 31 dicembre 2018 - Scoperto grazie a quello specchietto retrovisore che si è rotto dopo l’impatto con la testa del diciassettenne Arturo Pratelli. Inchiodato da diversi fotogrammi di telecamere accese dalle parti della strada provinciale 73 a Pian de Mori, nel comune di Sovicille, hinterland di Siena. Una foto in particolare è stata decisiva: in una curva a destra, il camion bianco MAN, guidato da Marco Bedana, è senza specchietto. In altri scatti si riesce a vedere la targa di quel camion che trasportava frutta, e che veniva spesso a venderla nel Senese. Il gioco era fatto, risalire al proprietario è stato semplice. E così il pirata della strada che venerdì sera ha ucciso Arturo Pratelli, che stava tornando a casa dopo una partita di calcetto, lasciandolo morire sul ciglio della strada dopo averlo urtato alla nuca con lo specchietto del camion, è stato identificato dai carabinieri di Padova, e portato in carcere.

Il luogo della tragedia e il furgone incidentato
Il luogo della tragedia e il furgone incidentato

Con quel pacco di foto in mano, e con i frammenti dello specchietto trovati sul luogo dell’impatto fatale, i carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Siena hanno disposto prima il fermo d’indiziato di delitto, nei confronti di Marco Bedana, 45 anni di Solesino, provincia di Padova, commerciante in proprio di frutta e ortaggi, incensurato. Poi, con il pm Maria Giulia Rizzo, della procura di Rovigo, lo hanno interrogato a lungo, dalle 7,30 di ieri mattina, nel carcere di Rovigo.

All’inizio Bedana ha cercato di spiegare la mancanza dello specchietto destro del suo camion con l’aver urtato un segnale stradale o un semaforo. Ma poi ha cominciato a cedere, a fare le prime ammissioni. A rivelare che quella sera lui tornò sulla provinciale, proprio nel punto dell’impatto. Ma non vide nulla, nemmeno il borsone. La conseguenza è che a suo carico veniva emesso un fermo d’indiziato di delitto per omicidio stradale, aggravato dalla fuga, dalla Procura di Siena e dal pm incaricato Siro De Flammineis. Che concordava in pieno con l’esito delle indagini, dei riscontri tra frammenti e specchietto mancante, e dell’interrogatorio. Marco Bedana è stato quindi associato al carcere di Rovigo, in attesa dell convalida.

Una soluzione lampo per un omicidio stradale che ha sconvolto tutti a Siena. Arturo Pratelli è stato trovato in gravi condizioni, venerdì sera sul ciglio della Provinciale 73, a pochi metri da casa. Scoperto solo per quel borsone lasciato sulla strada dopo l’urto fatale con il camion. Arturo è morto durante il trasporto in ospedale, forse poteva essere salvato, se il camionista non si fosse dato alla fuga, tornando a casa a Solesino e sperando di non aver lasciato tracce. Vana illusione, con tutti quegli occhi elettronici accesi sulle strade italiane e con quello specchietto rotto sul luogo dell’impatto. Ieri a Siena è stato un altro giorno di lutto.

La squadra della Robur, con la presidente Anna Durio in testa, ha lasciato un mazzo di fiori allo stadio Franchi, davanti alla curva occupata dai Boys, club di tifosi bianconeri dei quali Arturo era una colonna. Poi l’allenatore Mignani e la presidente hanno reso omaggio alla salma del ragazzo nell’Oratorio dell’Aquila, la sua Contrada. Oggi alle 10 saranno celebrati i funerali, nella Chiesa della Santissima Annunziata, di fronte al Duomo, con il correttore della Contrada, don Flavio Frignani. Il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, ha voluto ringraziare «a nome del Comune e di tutta la città, l’Arma dei carabinieri e la Procura per aver scoperto rapidamente la persona gravemente indiziata di aver cagionato la morte di Arturo».