ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Pd a congresso il 30 novembre: "Le polemiche? Parlano i risultati"

L’annuncio di Marco Sarracino, commissario dell’Unione comunale: "Bene il confronto, poi serve la sintesi"

Pd a congresso il 30 novembre: "Le polemiche? Parlano i risultati"

Marco Sarracino, deputato e membro della segreteria Dem, commissario dell’Unione comunale Pd di Siena; in alto il segertario regionale Emiliano Fossi

Il commissariamento dell’Unione comunale Pd sta per finire. Il 30 novembre si andrà a congresso per eleggere il nuovo segretario, 551 giorni dopo quel 29 maggio 2023 quando Massimo Roncucci si dimise praticamente in diretta, non appena si profilò la sconfitta al ballottaggio per il Comune di Siena. Ad annunciarlo è Marco Sarracino, deputato e membro della segreteria nazionale Dem, indicato il 19 febbraio dal segretario regionale Emiliano Fossi alla guida del partito senese, nel periodo turbolento dei ricorsi per la mancata (e contestata da alcuni) conclusione del percorso interno per eleggere un nuovo vertice. Ora il nuovo appuntamento è all’orizzonte, all’indomani del deposito dell’interrogazione parlamentare sul caso Sigerico da parte dello stesso Sarracino e di altri parlamentari toscani. "Ho voluto portare il caso in Parlamento – afferma Sarracino – non solo per l’inopportunità di quanto accaduto, ma anche perché è inquietante il silenzio da parte della giunta, che non ha mai parlato né per prendere le distanze né per giustificare ciò che è stato fatto".

Pensa che l’interrogazione parlamentare possa smuovere qualcosa?

"Di fronte al silenzio della sindaca, occorre un’operazione verità. Se tutto va bene, perché non lo dicono? Vogliamo davvero capire se tutta la destra condivide questo modo di agire o se invece, come traspare, ci sono malumori che però non vengono a galla. Credo che abbia molto a che fare con il modo di gestire il potere che emerge anche a livello nazionale e che porterà questa destra a perdere le prossime elezioni nazionali".

Intanto però voi avete, come Pd, qualche problema anche a livello locale...

"Il 30 novembre l’Unione comunale andrà a congresso, al termine di un percorso che prevederà la Festa de l’Unità a ottobre e una conferenza organizzativa per discutere come ridisegnare il partito in città".

Una parte del Pd ha contestato duramente il commissariamento nel metodo e nel merito: cosa replica ora?

"Non ho mai commentato le polemiche e sono felice di non averlo fatto. Parlano i risultati: ci siamo confermati di gran lunga primo partito in città alle europee, ci siamo mobilitati su iniziative importanti tornando in piazza, parlando con le persone, raccogliendo le firme per il salario minimo e contro l’autonomia differenziata. Sembravano cose difficili e invece grazie al protagonismo degli iscritti e militanti siamo riusciti a farle".

Cosa si aspetta dal congresso?

"L’elezione del gruppo dirigente che sconfiggerà la destra alle prossime elezioni, che governa immeritatamente il Comune anche grazie agli errori del Pd".

Qualche tempo fa auspicava un congresso non conflittuale e meno divisivo delle quattro candidature dell’ultima volta. Sarà così?

"Se ci sono visioni diverse su come fare opposizione a Siena e su come debba strutturarsi il Pd, è bene che emergano, ma spero che un minuto dopo il congresso trovino una sintesi. Ma ho la netta sensazione che andremo verso una semplificazione del quadro".

Cosa pensa del percorso seguito per le provinciali?

"È stato fatto un lavoro positivo dal segretario provinciale e Siena città sarà protagonista con una candidatura autorevole come quella di Alessandro Masi".

Ad Abbadia San Salvatore Elly Schlein ha detto che è presto per parlare di ricandidatura di Giani in Regione, è così anche per lei?

"Partirei dalle cose positive di questi anni e proverei a condividerle allargando il perimetro della maggioranza in Regione, costruendo un’alleanza con i partiti che sono all’opposizione del governo Meloni. Vale per la Toscana e a maggior ragione per Siena".

Anche qui pensa per il futuro al campo largo?

"Sì, con un passaggio in più: a Siena c’è la necessità di costruire un’interlocuzione con il civismo sano presente in città. Una parte del lavoro è stata avviata durante il commissariamento, spero che il prossimo gruppo dirigente potrà, nella sua piena autonomia, continuare su questa linea. Uno dei principali problemi incontrati era far uscire il Pd dall’isolamento politico in cui si era cacciato. Oggi non siamo più soli e lo dimostra il lavoro fatto da tutte le opposizioni proprio sul caso Sigerico".