PINO DI BLASIO
Cronaca

Patto Whirlpool-Arçelik. Verdetto dell’Antitrust atteso per il 23 ottobre. I dubbi del Regno Unito

Londra chiede chiarimenti, anche Bruxelles potrebbe fare lo stesso. Sono le quote di mercato dei prodotti il parametro, non la produzione. Preoccupa il drastico calo dei volumi, dopo il crollo della domanda .

Patto Whirlpool-Arçelik. Verdetto dell’Antitrust atteso per il 23 ottobre. I dubbi del Regno Unito

Patto Whirlpool-Arçelik. Verdetto dell’Antitrust atteso per il 23 ottobre. I dubbi del Regno Unito

L’unica smentita che la Whirlpool Italia si è affrettata a fare è quella per sedare l’allarme lanciato dal sindacalista Cisl Giuseppe Cesarano sul rischio di chiusura dello stabilimento senese entro 2-3 mesi. Per il resto i timori e le previsioni poco rosee che si sono addensati sui siti Whirlpool, sia in Italia che in Europa, restano corposi. Colpa dei bassi di livelli di produzione, causati dal crollo della domanda per diversi elettrodomestici.

Finora si è pronunciata solo l’Autorità Antitrust del Regno Unito, che ha evidenziato la possibilità di rischi per la concorrenza in seguito alla fusione tra Arçelik e Whirlpool. E’ un verdetto sulle quote di mercato, una stima che non ha a che fare con la produzione, ma con le vendite dei prodotti delle due multinazionali. Ora che la Gran Bretagna è un mercato a sé rispetto all’Unione Europea, le perplessità di Londra potrebbero essere limitate e relative all’autorizzazione nel Regno. Potrebbero, però, anche avere conseguenze sul verdetto dell’Antitrust europea, atteso per il 23 ottobre. E in quel caso i problemi sarebbero sicuramente maggiori.

Siamo ancora nella fase 1 dell’istruttoria, da Bruxelles potrebbero arrivare richieste di chiarimenti su mercati particolari, dai congelatori ai piani cottura, dai frigoriferi alle lavatrici, all’interno dei quali potrebbero esserci rischi di posizione dominante per Arçelik-Whirlpool. Toccherà alle due multinazionali fugare le eventualità perplessità, rispondendo alle domande dell’Antitrust. Nel caso le risposte non fossero giudicate esaustive dall’Autorità europea, si aprirebbe la fase 2 del procedimento. E ci vorranno altri mesi per arrivare alla conclusione e al via libera sulla nuova società degli elettrodomestici in Europa, medio Oriente e Africa, al 75% di proprietà dei turchi di Arçelik, al 25% di Whirlpool.

In questo momento i due gruppi sono ancora convinti che il ’closing’ dell’accordo di fusione possa avvenire entro la fine dell’anno. Quindi sarebbe sufficiente la documentazione che sarà inviata a Londra e Bruxelles, per avere l’autorizzazione ad operare sui mercati. Ma bisognerà attendere la Commissione Europea, che deciderà a prescindere dalle pressioni dei Paesi che ospitano gli stabilimenti produttivi di Whirlpool e Arçelik. L’Italia ne ha cinque targati Whirlpool, ma la produzione non è argomento che l’Antitrust affronterà. Sono solole quote di mercato dei singoli prodotti il parametro per il verdetto.

In attesa che l’Antitrust si pronunci a Siena si è alzata la soglia di attenzione sul futuro dello stabilimento. E la Regione Toscana potrebbe anche aprire un tavolo di crisi, con il Comune pronto a fare la sua parte. E’ stata la segretaria della Fiom Cgil Siena, Daniela Miniero, a rivelare che l’agenzia regionale per l’impiego aveva acceso un faro sulla vertenza. " C’è la volontà di riattivare un tavolo di crisi sul sito senese, anche in accordo con il Comune. Il sindaco Nicoletta Fabio ha convocato i sindacati il 9 ottobre. Non siamo disposti a subire una riduzione dell’occupazione né tantomeno una chiusura, che non è all’orizzonte".