REDAZIONE SIENA

Papa Francesco incontra i lavoratori Beko: crisi occupazionale al centro del dialogo in Vaticano

Delegazione di lavoratori Beko ricevuta da Papa Francesco per discutere la crisi occupazionale e il futuro degli stabilimenti.

I lavoratori di Beko con Papa Francesco e il cardinale Lojudice (Vatican Media)

I lavoratori di Beko con Papa Francesco e il cardinale Lojudice (Vatican Media)

Una delegazione di lavoratori degli stabilimenti Beko Europe di Siena, Fabriano e Comunanza è stata accolta ieri mattina da Papa Francesco in Vaticano, accompagnata dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza insieme a monsignor Giampiero Palmieri, vescovo di Ascoli Piceno e arcivescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, e dal sindaco di Comunanza, Domenico Sacconi. Gli operai sono stati invitati per rappresentare al Pontefice le difficoltà dei siti produttivi.

"Siamo grati a Papa Francesco – spiega il cardinale Lojudice – per avere accolto la nostra richiesta di potergli presentare la situazione critica di centinaia di lavoratori della Beko Europe che rischiano il posto di lavoro. Con i miei confratelli vescovi di Ascoli Piceno (monsignor Palmieri) e Fabriano (monsignor Massara), coinvolti da questa situazione di emergenza, da settimane stiamo cercando di capire come insieme potere essere concretamente vicini ai lavoratori e alle loro famiglie". E infine: "Sapevamo bene – aggiunge l’arcivescovo – di potere contare sul sostegno e l’incoraggiamento di Papa Francesco, che ci ha chiesto di essere Chiesa in uscita soprattutto accanto a chi si trova in difficoltà e in stato di fragilità economica e sociale".

A illustrare la situazione di difficoltà nello stabilimento di Siena, Simone Martini, 55 anni, iscritto alla Cisl: "Quando siamo entrati nella Sala della Biblioteca dove il Pontefice ci ha ricevuto – ha raccontato – credevo di cascare in terra. Il Papa è una persona squisita, umile, alla mano. Ci ha messo subito a nostro agio con una battuta, perché aveva un livido sulla guancia sinistra e ha subito spiegato, scherzando: “Ero ubriaco e sono caduto“. A quel punto tutti abbiamo riso e io mi sono rilassato".

Martini continua: "Mentre il cardinale Lojudice e monsignor Palmieri raccontavano della crisi di Beko, il Papa prendeva appunti su un foglio. La nostra speranza è che preghi per noi lavoratori durante l’Angelus della domenica". E ancora: "Dovrebbero essere i nostri ministri e rappresentanti dello Stato a frenare chi, come le multinazionali, pensano solo al business – attacca il lavoratore del sito di viale Toselli –. Il Papa dovrebbe infatti pensare ad altre cose. Ad ogni modo, noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo per tenere alta l’attenzione. Io ho 55 anni, alla mia età è difficile trovare un altro posto di lavoro. Speravo di poter andare in pensione con Beko Europe, invece mi trovo con i miei colleghi di fronte a un’azienda che chiuderà nel dicembre 2025". Ma, dopo l’incontro con il Pontefice, Martini non si perde d’animo: "Papa Francesco mi ha regalato il suo rosario personale. Lo tengo stretto stretto vicino al cuore. Speriamo che mi aiuti in questo momento di difficoltà".

Gratitudine verso Papa Francesco è stata esplicitata da Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Cobas Siena in una nota unitaria: "Una delegazione di lavoratori Beko è stata ricevuta in audizione dal Papa per rappresentare il momento difficile che 299 persone stanno vivendo da quando il 20 novembre scorso sono state licenziate al tavolo ministeriale dalla multinazionale, che dopo soli 6 mesi ha annunciato entro dicembre 2025 la chiusura dello stabilimento di Siena insieme a quello di Comunanza – scrivono i sindacati–. Il dramma di vedere stravolta la propria vita e il futuro delle loro famiglie sarà accolto dal Santo Padre che lo ricorderà nell’Angelus di domenica. Quando si parla di esuberi si parla di vite e non di numeri". Per la Uilm di Siena, "la vicinanza di Papa Francesco ai lavoratori in lotta è segno di un sostegno vero".