
Il parlamentare Francesco Michelotti con il ministro Francesco Lollobrigida
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, non ci sta e, dopo le critiche dei sindaci della Valdichiana senese in merito all’installazione di impianti fotovoltaici vicino all’A1, risponde con una lettera ufficiale: "Ho letto il vostro comunicato e sono rimasto per certi versi perplesso, per altri anche sconcertato – scrive il ministro –. Mi viene contestato di aver consentito, con il decreto legge ’Agricoltura’, la collocazione a terra dei pannelli fotovoltaici in aree situate entro 300 metri dalla rete autostradale. Ma il decreto legge contiene una norma che vieta proprio l’installazione di pannelli fotovoltaici a terra in tutte le aree agricole".
E ancora: "Mai avrei potuto acconsentire a introdurre disposizioni di favore all’installazione di pannelli a terra in aree agricole in modo indiscriminato. La disposizione a cui voi fate riferimento era già contenuta all’interno del decreto legislativo 199 del 2021, insieme a molte altre previsioni favorevoli al collocamento di pannelli a terra, ed è proprio questa la ragione che ci ha spinto a intervenire".
E qui l’attacco: "Essere accusato ora di aver favorito ciò che ho cercato in ogni modo di limitare, mi sembra paradossale, se non in mala fede – afferma il ministro –. Prevedere eccezioni al divieto assoluto di installazione di pannelli fotovoltaici a terra, come quella relativa alle aree limitrofe alla rete autostradale, si è reso necessario per garantire la coerenza della norma con le disposizioni europee". Quindi la conclusione: "Vi prego per il futuro di aver chiaro che il ministero dell’Agricoltura è al fianco degli agricoltori, primi custodi dell’ambiente e del paesaggio".
Duro il parlamentare Francesco Michelotti, FdI: "I sindaci della Valdichiana hanno perso una grande occasione per tacere e hanno attaccato il ministro Lollobrigida perché sono impreparati o, perché, in cattiva fede. Entrambe le ipotesi, restano gravi. La legge incriminata dai sindaci è del 2021, voluta dall’allora premier Draghi e dal Pd. Sarebbe bastato studiare gli atti, per evitare una figuraccia". Poi l’affondo: "A Sinalunga si sta compiendo il più grande scempio della storia dell’urbanistica, a causa di un piano strutturale che prevede la creazione di un polo logistico che va a danneggiare in maniera irreversibile il paesaggio e la sua bellezza naturale, rispetto al quale abbiamo già espresso la massima contrarietà. Chi sta annientando il territorio, non ha alcuna legittimità per attaccare il governo né il ministro dell’Agricoltura".
Cristina Belvedere