
Siena, 16 agosto 2023 – Non esiste il piano perfetto nel Palio, come non esiste il delitto perfetto nei romanzi gialli. Per quanto tu possa studiare tutto, far scegliere i cavalli che preferisci ai capitani, decidere una mezza dozzina di monte, evitare di trovarsi in mezzo alle rivalità tra i canapi, la sorte gioca sempre un ruolo decisivo. Il fato è il vero deus ex machina in Piazza del Campo. Può assumere le vesti di un ordine tra i canapi che ti piazza di rincorsa o ti mette troppo vicino alla rivale. O qualunque altra combinazione in grado di turbare una serenità che ti farebbe gioco.
Può entrare nei garretti di un cavallo considerato ’brenna’ e che in Piazza diventa principe, come il rospo baciato dalla principessa. O nel giubbetto di un fantino etichettato come gregario e che in quel minuto e mezzo trova dentro di sè un propellente che gli fa trovare traiettorie impensabili a San Martino o al Casato e bruciare gli altri, arrivando primo al bandierino. Può far confondere il mossiere, che abbassa i canapi quando sei girato e ti ritrovi fermo alla mossa quando gli altri sono già alla Fonte. O può farti sbagliare curva, andar dritto a San Martino, sbattere al Casato o essere sorpassato al bandierino da un cavallo scosso.
Tutte queste eventualità, la lista delle possibilità nel monopoli che si gioca in Piazza del Campo, sono già avvenute almeno una volta. Il guizzo di Benito nel Leocorno nel 1983, che beffa il Bruco e il Pesse al bandierino; Pytheos che nel 1989 va dritto per due volte al San Martino e al Casato e fa cadere Bastiano e Cianchino; Falchino che nel Drago, a luglio 1986, parte ultimo con Ogiva, rimonta tutti e vince l’unico Palio della sua carriera non breve; Tittia che il 2 luglio 2022 vince con Zio Frac un Palio nel Drago con sole sei Contrade tra i canapi, e le altre eliminate per infortuni dei cavalli e per errori dei fantini.
Ognuno può aggiungere un Palio a questo elenco di vittorie del destino, di trionfi di chi non avevano visto arrivare, di corse che hanno avuto un regista occulto, capace di mandare all’aria tutti i piani. Il ricorso alla storia, il disturbare archivi e numeri unici, è l’artificio utilizzato per sfuggire alla lettura scontata di questo Palio dell’Assunta 2023. Che ha, come gli altri 5 che l’hanno preceduto, un grande favorito e un vincitore che sembra predestinato.
Giovanni Atzeni, in arte Tittia, stavolta ha studiato a tavolino il suo piano per vincere montando Abbasantesa. E’ il solo a vedere le grandi potenzialità del cavallo, essendo nella sua scuderia è l’unico a conoscerlo bene e a sapere se ha i tre giri di Piazza nei garretti. La Giraffa è una delle sue Contrade rifugio: nessuna rivale che ti dà noia, e non pesa nemmeno il fatto che con quel giubbetto biancorosso tu abbia vinto il Palio a luglio di 4 anni fa con Tale e Quale. E che in mezzo ci sono stati due anni senza Carriere nel Campo. Se il piano di Tittia riesce, rispolvereremo i racconti delle puntate precedenti, celebreremo un record di 6 trionfi consecutivi e chiameremo Aceto per fargli confessare che stavolta teme davvero di perdere il primato di Palii vinti.
Scompiglio nella Pantera con Anda e Bola vorrebbe tornare alla gloria del 2016 e non fare i conti con il decimo Palio di fila senza vittorie. Anche Gingillo vorrebbe ritornare a vedersi portato in spalla dai contradaioli festanti: stavolta della Chiocciola, con Reo Confesso al suo quarto Palio consecutivo, che vorrebbe sfuggire al suo destino di riempitivo. E poi c’è Brigante nell’Oca su Zio Frac: potrebbe essere l’occasione buona per riprendersi quel Palio che gli è sfuggito quando sembrava alla sua portata nell’Istrice con Schietta. Ci sono anche altri pretendenti con chances di vittoria. E c’è sempre quel destino che bussa alla porta di ogni Palio e che scombina trame, partiti, strategie e sogni. Lo spirito della Festa si diverte da secoli a indossare maschere. Solo alla fine si scoprirà quale ha scelto.