Siena, 16 agosto 2019 - "Sono due mesi esatti dal mio arrivo in questa diocesi. Quasi spontaneo continuare a chiedermi cosa è che porta tantissimi turisti a Siena, da ogni parte del mondo. La curiosità di entrare quasi come in un vortice che ti coinvolge e che ti prende dentro, che ti fa fare un'esperienza particolarissima. In due mesi ho vissuto entrambi i Palii, la coincidenza ha fatto sì che fossi qui in questi momenti così centrali, è come se il Signore mi avesse chiesto un'accelerazione di ingresso nel tessuto vivo di questo piccolo grande mondo". Così l'arcivescovo di Siena Paolo Lojudice ha parlato a cittadini, Contrade e autorità alla messa del fantino davanti alla Cappella di Piazza.
Ha sottolineato nell'omelia come tutti dicono a Siena "è l'Assunta, non Ferragosto. Perché è la nostra Madre, la Madre della città". Soffermandosi poi sulla pazienza che le persone devono avere in ogni situazione importante che coinvolge la vita. L'importanza di ripetersi "non temere. Ha aiutato a rinnovare la freschezza della chiamata molti sacerdoti. Quel non temere è rivolto a tutti noi, mettiamoci il nostro nome".
In conclusione ha auspicato che oggi sia una giornata dove Siena dimostri la sua bella capacità di vivere insieme. Di stare insieme.
La.Valde.