Ai domiciliari per omicidio, usa i social: donna riportata in carcere

Colpo di scena nell’inchiesta sulla morte della pensionata: la 25enne ucraina torna a Sollicciano. Il gip Minerva aggrava la misura cautelare. Il pm Faina chiede il giudizio immediato per zio e nipote

Il luogo del delitto

Il luogo del delitto

Siena, 6 aprile 2023 – Omicidio di Largo Sassetta, c’è il colpo di scena. L’ucraina di 25 anni che da poco più di un mese si trovava ai domiciliari perché accusata di omicidio e rapina pluriaggravata in concorso con lo zio, martedì è stata portata in carcere a Sollicciano. La vita in famiglia, accanto alla figlia piccola, è durata dunque solo poche settimane. Sarà in cella che la giovane attenderà la fissazione dell’udienza del processo: sia per lei che per lo zio di 39 anni, accusato di essere l’autore materiale del delitto di Anna Maria Burrini anche se ha sempre negato di trovarsi nella casa il giorno della tragedia, è stato già chiesto infatti dal pm Sara Faina al gip Chiara Minerva il giudizio immediato. Consente di saltare l’udienza preliminare, segno che gli elementi raccolti da fine settembre ad oggi sono sufficienti per sostenere l’accusa almeno nei confronti dei due principali accusati del delitto. Zio e nipote, appunto.

L’ucraina di 25 anni, che aveva indicato durante l’interrogatorio in questura il parente come esecutore materiale del delitto (secondo la procura sarebbe stata strangolata con un laccio da scarpe), grazie alla tenacia dell’avvocato Francesco Paolo Ravenni era riuscita ad ottenere gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, nonostante il parere negativo del pm Faina. Così dal 28 febbraio aveva potuto riabbracciare la sua piccola. Ma evidentemente in questo periodo, secondo quanto appurato dagli investigatori, ha violato le rigide prescrizioni degli arresti domiciliari. Vietano di parlare con persone diverse dai conviventi, invece la donna l’avrebbe fatto utilizzando anche i social. Di qui la richiesta del pm Faina di aggravamento della misura cautelare che è stata accolta dal gip Minerva. E per la 25enne si sono nuovamente aperte le porte del carcere di Sollicciano.

L’accusa di cui la giovane e lo zio, difeso dall’avvocato Manfredi Biotti, deve rispondere è come detto quella di concorso in omicidio e rapina. Il 26 settembre scorso, infatti, dall’appartamento all’ultimo piano di Largo Sassetta erano scomparsi 1500 euro nascosti in camera da letto, unitamente a gioielli molto importanti. Alcuni bracciali, in parte recuperati, un anello prezioso e una collana di 80 grammi di oro con un poker di diamanti del valore presunto di circa 20mila euro. Ritrovata il mese scorso nel barattolo dell’orzo che aveva in casa un giovane senese. La pensionata sarebbe stata stordita usando diverse fiale di tranquillante, quindi strangolata con il laccio da scarpe, secondo la procura, dal 39enne ucraino.

Sarebbero ancora da definire invece i contorni dei ruoli svolti a vario titolo in questa brutta vicenda, su cui ha indagato la Squadra mobile, dagli altri indagati.