
Sono centinaia gli ettari di terreno coltivato a oliveto a Sinalunga, particolarmente nella zona collinare tra il capoluogo e Rigomagno, lungo la dorsale che attraversa Scrofiano e Farnetella, con migliaia di piante che annualmente producono olio di primissima qualità. Ma da alcuni anni, vuoi per problematiche legate alla meteorologia, vuoi per gli attacchi continui della ’mosca’ la produzione del cosiddetto ’oro verde’ era arrivata ai minimi termini tanto che i frantoiani avevano spesso le braccia incrociate. Quest’anno tutto è cambiato e proprio grazie al meteo e alla mancanza quasi assoluta della mosca olearia, altissima è stata la raccolta di olive che hanno dato un ottimo olio. Peccato, e questo è l’unico neo della stagione la resa è stata al di sotto delle aspettative, mediamente intorno all’11 per cento per quintale di olive. Sicuramente al di sotto di tre o quattro punti rispetto alla media dell’ultimo decennio, attestata intorno a sedici litri per quintale.
"Siamo comunque molto soddisfatti dell’annata – spiega Alberto Mazzarrini, uno dei frantoiani storici del territorio – sia in termine di quantità di olive conferite che di qualità del prodotto, davvero eccellente. Lavoriamo giorno e notte per smaltire il conferimento del prodotto come da tempo non si vedeva prima che lo stesso entri nel ciclo produttivo, dal lavaggio delle olive, alla frangitura per l’ottenimento del prodotto, tutto in maniera trasparente e con i necessari accorgimenti di natura igienico-sanitaria. La prelibatezza dell’olio di quest’anno, già si apprezza dalle schiettezza delle olive al loro arrivo in frantoio", conclude Mazzarrini mentre ci mostra il contenuto di uno dei tanti cassoni, in attesa di essere svuotati per l’inizio della procedura di lavorazione che ormai va avanti ininterrottamente dai primi giorni di ottobre e che, stagione permettendo, proseguirà per tutto il mese.
All’unisono Luca Marcucci, titolare di un altro frantoio della zona, che conferma l’ottima qualità del prodotto di quest’anno come da tempo non si vedeva, privo assolutamente dell’attacco dei parassiti. "Una produzione – dice – che è addirittura quintuplicata rispetto alla passata stagione con la grande soddisfazione dei titolari dei terreni ma anche di tutto l’indotto che ruota intorno al raccolto. Abbiamo messo in atto anche particolari accorgimenti in relazione all’emergenza sanitaria. Per questo motivo – aggiunge – si entra nel frantoio uno alla volta per il conferimento del prodotto senza però poter assistere al ciclo produttivo. Peccato perchè si toglie una bella soddisfazione ai nostri clienti che era proprio quella di vedere direttamente la trasformazione delle proprie olive raccolte nell’olio da portare a casa."
Massimo Tavanti