
Nuovo assetto in Comune. Oltre 300mila euro di indennità ai dirigenti
Oltre 300mila euro di indennità di posizione per i vertici delle Direzioni del Comune di Siena. E’ la cifra complessiva prevista dal decreto del sindaco Nicoletta Fabio, che ’premia’ così le figure-chiave dell’amministrazione. I criteri seguiti dal Nucleo di valutazione sono, oltre all’istruttoria del segretario generale Giulio Nardi, la responsabilità delle risorse umane e finanziarie, la complessità relazionale, la complessità specialistica, la rilevanza esterna delle responsabilità, la rilevanza strategica e la coerenza con le linee programmatiche e gli altri atti di programmazione generale.
Entrando nel dettaglio, a Franco Bruni, che guida la Direzione Affari generali, vengono assegnati 30mila euro. La stessa cifra viene indicata per la Direzione Comando Polizia municipale, che però al momento è senza dirigente in quanto al vertice c’è il vicecomandante Alfredo Zanchi (che è una posizione organizzativa, ndr) con un incarico ad interim. A Guido Collodel andranno 20mila euro per la guida della Direzione Commercio e Statistica, più altri 16mila per la responsabilità relativa alla Direzione Transizione digitale e Servizi informatici. Iuri Bruni, capo della Direzione Cultura e Turismo, ottiene un’indennità di posizione pari a 36mila euro, così come l’ingegner Paolo Ceccotti, vertice della Direzione Opere pubbliche e Opere Pnrr, Manutenzioni.
Alla Direzione Territorio l’ingegner Paolo Giuliani percepirà invece 43mila euro. Identica la somma assegnata alla responsabile della Direzione Risorse finanziarie, Federica Caponi.
L’indennità maggiore va infine a Francesco Ghelardi, rientrato al Comune di Siena dopo l’esperienza a Estar e soprattutto dopo gli anni da direttore amministrativo all’Asl Toscana sud est: in quanto vertice della Direzione Risorse umane, percepirà un’indennità di 43mila euro a cui se ne aggiungono altri 20mila, perché ricopre anche l’incarico di responsabile della Direzione Servizi alla persona e Istruzione. In totale le indennità ammontano dunque a 317mila euro, cifra dovuta ai dirigenti per "l’esposizione ai più elevati livelli di rischio e competenza professionale", nonché per la "significativa strategicità rispetto agli obiettivi di governo e al livello di interazione con il sistema programmatorio".