ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Nuova Rsa tra certezze e ostacoli. Asciano, progetto da 15 milioni

Il sindaco Nucci: "San Francesco, troppi vincoli per il recupero". Ma c’è prima da sciogliere la convenzione

Nuova Rsa tra certezze e ostacoli. Asciano, progetto da 15 milioni

La notizia, in realtà, era già stata diffusa a fine febbraio ma ieri è stata nuovamente rilanciata dal Comune di Asciano (e poi dalla comunicazione politico- elettorale del sindaco Nucci): la Società della salute ha espresso parere favorevole alla realizzazione di una nuova Residenza sanitaria assistita da 80 posti, oltre la zona industriale nel territorio del Comune di Asciano, quasi al confine con quello di Rapolano Terme. L’unica certezza, al momento, pare la previsione urbanistica nel Piano strutturale intercomunale, perché in realtà il quadro è ancora complesso e un po’ meno granitico di quanto parrebbe.

A partire dalla concessione in essere, che unisce la residenza di San Francesco ad Asciano con quella di Monteroni d’Arbia in un unico atto amministrativo, valido quindici anni. "San Francesco è chiusa da due anni e ci sono troppi vincoli per gli adeguamenti – spiega il sindaco Massimo Nucci –. Se non sarà messa nuovamente in funzione, il Comune richiederà indietro l’immobile che fu donato all’Asl". Posizione motivata anche dal fatto che la vecchia residenza sarebbe sostituita, insieme a quella di Rapolano Terme, dalla nuova costruzione. Ma in realtà il lungo iter per la ristrutturazione di San Francesco sarebbe approdato alla redazione del progetto esecutivo per il recupero. Un percorso che invece, nell’ottica della nuova iniziativa, dovrebbe essere interrotto insieme allo scioglimento della vecchia concessione.

Per quanto riguarda la realizzazione della nuova Rsa, l’ipotesi è di un progetto da 15-16 milioni di euro che, nell’impostazione dell’amministrazione comunale, potrebbe procedere spedito con i lavori a partire dal prossimo anno, con un bando emesso a luglio. "Il percorso ne consentirà l’accreditamento regionale e la possibilità, da parte dei fruitori, di utilizzare i voucher per l’accesso al servizio", si spiega nella nota del Comune.

Un auspicio e un punto di arrivo, ovviamente, che riguarda un inter ancora lungo e che potrà essere sviluppato solo dopo la conclusione dell’intervento: la possibilità di ottenere l’accreditamente in Regione e quindi l’utilizzo dei voucher, come dimostra la vicenda del ’Pavone’ a Siena, è legata in prima istanza al superamento di tutti i parametri dettati dalle normative in materia sulla struttura e sul sistema di assistenza proposto. Solo dopo può essere richiesto l’accreditamento e unire quindi la possibilità di utilizzare i voucher all’offerta sul mercato libero.