LAURA VALDESI
Cronaca

Novantenne truffata: "Mamma aveva già evitato due raggiri telefonici. Ecco come ci è cascata"

Casciano di Murlo, parla la figlia dell’anziana a cui avevano portato via i gioielli "La scusa era di confrontarli con quelli frutto di una presunta rapina, compiuta da una macchina con la mia targa che sarebbe stata clonata".

L’anziana raggirata si complimenta con gli uomini della Squadra Mobile

L’anziana raggirata si complimenta con gli uomini della Squadra Mobile

Siena, 31 luglio 2025 – "Mia madre, nonostante i suoi 90 anni era stata in grado di difendersi da altri due tentativi di truffa, sempre telefonici. Non c’era cascata. E’ ben consapevole dei pericoli e degli stratagemmi usati dai malintenzionati. Intuì velocemente che quanto le dicevano non era vero e che alla cornetta c’era un truffatore. Le raccontava che avevo provocato un incidente, investendo un’anziana che si chiamava Peppina. ’Figurati, disse, in Toscana semmai Beppina’. Li aveva sgamati in modo raffinato questo inverno. In occasione del primo tentato raggiro, poi, aveva capito subito dalla telefonata di cosa si trattava. Il 25 luglio invece è stato diverso", spiega Laura, la figlia della 90enne di Casciano di Murlo caduta nell’abile rete tessuta da una banda di truffatori beccata sul fatto dalla polizia.

Perché è stato diverso?

"La storia era più articolata, perciò ci è cascata. Le hanno detto che la targa della mia auto era stata clonata e usata per una rapina in una gioielleria ad Arezzo. Quindi venivo incolpata, c’era una donna in questa banda, di essere l’elemento femminile del gruppo. Si chiedeva di esibire l’oro che aveva in casa perché il maresciallo Collini di Siena (un militare finto, in realtà il truffatore, ndr) doveva accertare che quello in suo possesso non fosse lo stesso rubato nel colpo. Non era una ’trama’ grossolana come altre volte o come le esperienze di truffa ascoltate alla televisione".

Quindi cosa è accaduto?

"Le hanno chiesto di radunare l’oro, oggettivamente poche cose e alcune anche mie sebbene non viva con lei da tantissimo tempo. Il resto era già in banca in una cassetta di sicurezza. L’uomo delle forze dell’ordine sarebbe andato da lei per fare il confronto degli ori in caserma. ’Ma devo chiamare mia figlia’, ha replicato mamma mentre il truffatore le spiegava, falsamente, che mi trovavo con lui. Ha creduto di riconoscere la mia voce, però non era convinta. Ha riattaccato ma usano una tecnica per cui resta sempre collegato con loro. Il cellulare lo aveva scarico, non ha pensato che le avessero ’bloccato’ il telefono fisso. Le hanno chiesto anche il pin per fare un prelievo sul conto-posta ma non lo ricordava. Il finto maresciallo spiegava che era stata la figlia a dirgli di tale conto ma la cosa l’ha insospettita ancora di più sapendo che lì viene tenuto poco denaro, giusto per la spesa".

Ma poi si è presentato un giovanissimo, suonando il campanello.

"Un ragazzino di 14 anni, però era alto, una maglietta blu che richiamava le forze dell’ordine. Gli ha consegnato l’oro con molta titubanza. Mi ha poi raccontato che ha tentato di riprenderlo ma trovandosi in cima alle scale ha avuto paura".

Sua madre li ha trattenuti tanto al telefono: potrebbe aver aiutato la polizia?

"Quando il giovane è uscito l’hanno subito fermato e controllato, recuperando tutto".

Cosa le ha detto quando l’ha vista?

"In realtà si è resa conto dell’accaduto quando ha visto il poliziotto vero che si è fatto accompagnare da una vicina di casa della mamma, che ha un negozio, e da un mio ex compagno di scuola. Ha chiesto aiuto a loro per essere creduto presentandosi in casa. Mamma ha infatti riacquisito la presenza e la brillantezza. ’Sono riusciti a incastrarmi’, ha realizzato scuotendosi dal torpore mentale in cui era stata indotta da chi di mestiere fa questo ogni giorno".

Sua madre sta bene?

"Quando sono arrivata era abbastanza calma, seppure sorpresa per l’accaduto. Poi siamo andati in questura dove sono stati bravi ma anche comprensivi e pieni di premure per lei, non è una cosa da poco. Mamma è rimasta qualche giorno con me. Ho provato a metterle in mano libri che avrebbero incontrato il suo interesse, distraendola. Ora temo che tornando a casa sua affronti la dinamica di paese che chiede di rinnovare il ricordo e questo non è saggio per la sua salute".

Se si trovasse davanti ai truffatori cosa direbbe loro?

"Li dovrei vedere in faccia, secondo me sono dei disperati che si lasciano convincere a fare queste cose appunto dalla disperazione. Quel gruzzoletto d’oro non era una banalità ma non cambiava la vita a nessuno. Avrei delle parole di maggiore severità per i genitori".