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Nottola, pronto soccorso da ko I medici ora chiedono aiuto

Ferie che saltano e turni massacranti. I camici bianchi pensano alle dimissioni. Il personale invia una lettera al direttore: "Problema cronico su base nazionale"

Un problema nazionale e che non fa eccezione nella nostra zona. Il pronto soccorso di Nottola vive ormai da tempo tra le difficoltà. La carenza di medici si fa sentire (oggi sono 8 in pianta stabile, erano 12 due anni fa) e chi è in prima linea accusa inevitabilmente stanchezza, tra ritmi serrati, ore accumulate, file da gestire, esigenza di riposare di più e recuperare una qualità di vita migliore. E adesso siamo nella stagione estiva, quella più delicata. I medici del pronto soccorso, in una lettera, hanno evidenziato le problematiche condizioni lavorative affrontate negli ultimi tempi.

Il direttore del pronto soccorso di Nottola, Luciano Francesconi, contattato sull’argomento, dichiara: "In data 20 giugno mi è pervenuta la lettera da parte dei colleghi medici nella quale si evince la situazione di estremo disagio che hanno vissuto in questi anni e che li ha portati a paventare anche la possibilità di dimissioni di massa". Nella lettera, continua il direttore, "viene riconosciuto all’azienda lo sforzo nella ricerca di reperire nuove risorse, ma le condizioni storiche di mancanza a livello regionale e nazionale di specialisti nel settore non ha permesso di reperirne di nuovi e le soluzioni fino a oggi adottate non hanno modificato lo stato delle cose. La preoccupazione - conclude Francesconi - è che questo pronto soccorso non possa continuare a essere quel punto di riferimento che fino a oggi è stato sia per i cittadini di questo territorio che di quelli limitrofi".

Il pronto soccorso di Nottola ha un bacino di utenza importante. Non si limita alla Valdichiana Senese, ma accoglie anche tanti cittadini delle zone aretine e umbre. Dalla primavera di quest’anno il numero di accessi è risalito, si stima che si possa raggiungere quota 25mila nel 2022, cifra ai livelli del periodo pre-Covid. Servono rinforzi. "Il problema della carenza di personale medico nei pronto soccorso - spiega Francesco Carbone, segretario aziendale dell’Anaao per l’Asl Sud Est - è purtroppo cronico e diffuso su tutto il territorio nazionale".

"Nella nostra azienda è più cogente negli ospedali periferici e la situazione si fa ovviamente critica in estate, quando si impone anche la necessità di ferie per professionisti che ordinariamente vi rinunciano (l’ammontare di ferie inevase si misura ormai in anni). Il grande disagio lavorativo, associato a scarse ricadute in termini economici e di carriera disincentivano i giovani dall’intraprendere questa strada professionale e spingono molti a licenziarsi per intraprendere altre strade, nel privato o nella medicina di base". Soluzioni? "Per il breve termine abbiamo condiviso alcune proposte con l’azienda, già in parte adottate lo scorso anno, ma è sul piano della risposta territoriale e del riconoscimento economico e professionale per i medici che si può recuperare appeal per un ambito così importante quale è la medicina d’urgenza".

Luca Stefanucci