
Si può aprire una nuova attività nel mezzo di una pandemia e per di più in una regione dichiarata zona rossa? Se non si è scaramantici, ma soprattutto se si hanno le idee chiare e un grande entusiasmo per il futuro, la risposta è sì. Mentre tante attività sono state costrette a chiudere per la crisi economica causata dall’emergenza sanitaria, proprio ieri a Chianciano Terme è stata inaugurata una nuova macelleria. "Ci vuole tanto, troppo coraggio", cantava De André: quel coraggio che hanno avuto Giacomo Bellugi ed Elisa Benincaso, una coppia di San Quirico d’Orcia, che ha aperto un negozio di carni, proprio nella cittadina termale. "Ci eravamo stancati di sentire soltanto notizie negative – racconta Bellugi –, così abbiamo voluto guardare in modo positivo al nostro futuro, credendo in un progetto che avevamo in mente da tempo e che ora abbiamo voluto realizzare. Nasce così la nostra “Macelleria dell’Angolo Toscana”, è un sogno che si realizza".
I due un lavoro ce l’avevano, ma hanno lasciato il contratto a tempo indeterminato per mettersi in proprio: Giacomo lavorava da una quindicina di anni come macellaio nella grande distribuzione; Elisa è appassionata di cucina. "Perché a Chianciano? Ci è molto piaciuto il luogo – dice –. Qui in viale Dante siamo in una zona centrale, all’ingresso del paese vecchio, siamo facilmente raggiungibili e poi riteniamo che Chianciano possa avere importanti potenzialità, in una bella zona della Toscana".
L’esperienza nella macelleria e la conoscenza dei prodotti e delle aziende del territorio, come bagaglio per questa nuova avventura: "La scelta delle carni, la provenienza, la conoscenza degli allevamenti – sottolinea Bellugi – sono il nostro punto di partenza, la qualità e la certezza dell’origine non devono mai mancare". Così le carni arrivano da pochi chilometri di distanza, come i polli allevati a terra da allevamenti della Valdichiana, mentre il vitellone arriva da San Quirico e anche i maiali, cinta senese compresa, provengono da queste zone. In macelleria anche altri prodotti locali come l’olio extravergine d’oliva, vino e formaggi pecorini direttamente dalla Val d’Orcia.
"Facciamo sia macelleria tradizionale – spiega –, sia rosticceria; si punta sulla tradizione e sui salumi come si facevano una volta, dagli ammazzafegati ai fegatelli, senza però rinunciare a essere innovativi. Abbiamo molti progetti e idee in mente, non ci resta che rimboccarsi le maniche e lavorare. Ma è quello che vogliamo fare con grande entusiasmo. Sì, anche nell’anno del Covid bisogna pensare positivo".
Lorenzo Benocci