FEDERICA DAMIANI
Cronaca

Niederauer, nuovo doge di Venezia: "Una festa più bella per la serie A"

Presidente della squadra di calcio promossa, ex vertice della Borsa di New York, villa a San Casciano dei Bagni

Niederauer, nuovo doge di Venezia: "Una festa più bella per la serie A"

Niederauer, nuovo doge di Venezia: "Una festa più bella per la serie A"

Duncan Niederauer, presidente del Venezia calcio sostiene di essere da sempre innamorato della città lagunare, per lui la "città più bella del mondo". Da qualche anno è innamorato anche della ‘piccola città’, come la chiama lui, di San Casciano dei Bagni in provincia di Siena, suo ‘buen retiro’. ma soprattutto si dice innamorato di sua moglie Alison, che non teme a definire ‘il mio talismano’.

"Sì, Alison porta proprio fortuna – ci racconta –. Pensa che lei vuole andare in curva sud durante le partite del Venezia. All’inizio hanno provato a dirle che non era una buona idea che la moglie di un presidente di una squadra di calcio stesse lì. Ma lei ha continuato ad andare anche durante i playoff".

Per la seconda volta ha portato il Venezia in serie A. Cosa è successo l’altra sera quando avete vinto? La città sembrava esplodere.

"Io e mia moglie, neanche a dirlo, eravamo in curva. A un certo punto ho pensato che sarebbe stato meglio spostarci ma lei è voluta restare in mezzo ai tifosi, un po’ anche per superstizione. Rispetto a tre anni fa, quando siamo andati in A per la prima volta, stavolta è stato meraviglioso. C’è stato un grande momento di gioia collettiva. E’ stato emozionante viverlo insieme ai tifosi e ai giocatori. Tre anni fa lo abbiamo vissuto con le ristrettezze imposte del Covid".

Come si sente quando cammina per strada a Venezia e la gente la riconosce?

"Ormai trascorriamo molto tempo a Venezia e a Murano dove si trova l’hotel della squadra. Ci piace stare con la squadra prima delle partite, abbiamo molti amici in città, ci sentiamo parte di una famiglia. Tre anni fa non era così, adesso i veneziani ci riconoscono, vedono quanta energia e tempo investiamo in questa avventura e sono sempre gentili e affettuosi. Ci chiedono foto e anche autografi. E’ sorprendente".

Perché ha scelto di investire nel Venezia calcio, lei che ha un passato da presidente della Borsa di New York ed era il dominus di Wall Street?

"Volevo fare qualcosa di importante per questa città che amo da sempre. Inoltre, amo molto lo sport e mi piace come abbiamo costruito una relazione profonda con il team e i giocatori. Io credo davvero che sentano quanto noi teniamo a loro, che facciamo tutto ciò che è necessario, credo si sentano protetti. Noi abbiamo una grande squadra che ha giocato bene durante tutta la stagione. Del resto, gli ultimi mesi abbiamo trascorso molto tempo a Venezia, accanto alla squadra. Abbiamo pensato che averci accanto avrebbe potuto fare la differenza e così è stato".

Che farà adesso?

"Prenderò una pausa e trascorrerò un po’ di tempo con la mia famiglia. I giocatori andranno in vacanza. Poi tra qualche mese ci occuperemo anche di assumere nuove persone all’interno della società sportiva. Non è realistico che io possa continuare in questo modo, investendo così tanto tempo ed energie, quindi, c’è bisogno di collaboratori talentuosi ed esperti. Sia io che il mio partner abbiamo più passione che esperienza".

Avete già pensato ad un altro allenatore?

"Vanoli ha preferito andarsene, ha scelto Torino. Mi è dispiaciuto. Io ho pensato che continuare sarebbe stato una bella opportunità per lui. Onestamente non credo avremo grandi problemi a trovare un nuovo allenatore. Siamo a Venezia, sta arrivando un nuovo stadio, un trading center, abbiamo già una grande squadra. Penso che sarà facile per un allenatore scegliere di allenare il Venezia".

Conosce il sindaco Luigi Brugnaro? Sa che sua mogliè è originaria di Chiusi?

"Certo che lo so. Con mia moglie li frequentiamo spesso. Luigi e Stefania erano alla partita della vittoria insieme al loro figlio. Siamo stati molto felici. Credo che il sindaco abbia fatto un grande lavoro per il nuovo complesso sportivo a Venezia. Senza di lui non credo che ciò sarebbe potuto accadere. La prossima volta magari ci incontreremo in Toscana, tra San Casciano e Chiusi".