Nicchio, è tornata la lirica "Concerto come nel 1998"

Il priore Arduini descrive il clima di attesa e di aspettativa in vista del Palio. Dall’autunno incontri con contradaioli di tutte le età per costruire il futuro

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di Laura Valdesi

"E’ la prima festa titolare ’libera’ per quanto riguarda le restrizioni legate al Covid. E presto ci sarà il Palio, l’unico che corro dopo essere stato eletto nel novembre 2019", osserva il priore del Nicchio Giovanni Arduini. C’è un’atmosfera speciale nei Pispini in questi giorni, dopo il ritorno della fiera gastronomica alla Pania. Il gusto di stare insieme, di ritrovarsi "che già a luglio si era tradotto – osserva Arduini – in numeri importanti quanto a partecipazione dei nicchiaioli. Un segnale forte e netto della ripartenza e dell’attaccamento alla Contrada".

Soprattutto una grande attesa in vista del 16 agosto quando finalmente il Nicchio tornerà in Piazza dall’ormai lontano Straordinario corso nell’ottobre 2018.

"Non siamo soprattutto abituati a stare 24 anni senza vincere, comprensibile che i sentimenti siano emozione, tensione e aspettativa. Tanta, anche se, si sa, molto dipende dalla fortuna".

Una novità, per così dire, che è stata introdotta nella festa titolare risulta il concerto di musica lirica all’interno della chiesa di Santo Spirito, ieri alle 18. In realtà un ritorno.

"Nel 1998 quando vincemmo il Palio ci fu un concerto, sempre di musica lirica e sempre in Santo Spirito. Che è stato preceduto dall’omaggio all’Asilo Butini Bourke, seguito dalla cena dei cittini e dal loro tradizionale palio".

Oggi alle 10 l’omaggio all’altare di San Gaetano in Duomo e alle 16,30 il battesimo contradaiolo nell’oratorio.

"Un momento sempre emozionante, saranno oltre sessanta i battezzati. A seguire la cerimonia dei sedicenni, ricevimento della signoria e Mattutino. E domani il Nicchio gira".

Restiamo su un tema caro al priore Arduini: i giovani. E il futuro della Contrada.

"Per costruire il Nicchio del futuro è nostra intenzione organizzare incontri, a partire dall’autunno, con i contradaioli di tutte le fasce di età. Diranno la loro su come vedono il rione nei prossimi anni, naturalmente il contributo dei giovani sarà importante. Ascoltando queste voci avremo il perimetro entro cui muoversi".

Altra questione, spostando l’attenzione sugli immobili, è quella del Santa Chiara. Un contenitore che è prezioso per i Pispini.

"Dopo la vittoria del Palio è al secondo posto fra le priorità. Spazi che utilizziamo per le assemblee, per cene e lì c’è la stalla. Ci sono stati concessi fino al 2025. Sto seguendo la questione anche con viaggi a Roma molto da vicino, sebbene non ci sia sentore che ci vengano tolti".