Natalità, la provincia di Siena tiene. Ma Nottola va sotto la soglia

Civitelli, direttore del Dipartimento Materno infantile dell’Asl Toscana Sud Est: "All’ospedale di Montepulciano gap di una settantina di nascite. In Valdichiana scatta la deroga: il servizio riguarda un territorio molto vasto".

"La provincia di Siena tiene: le nascite diminuiscono come in tutta Italia, ma con una flessione lieve, sotto la media nazionale. Fra i punti nascita Asl di Poggibonsi e Montepulciano nel 2023 abbiamo avuto mille nati", dice il dottor Flavio Civitelli, direttore del Dipartimento Materno infantile dell’Asl Toscana Sud Est. Il problema reale non è il numero dei parti negli ospedali senesi quanto l’inarrestabile calo della natalità in Italia e di conseguenza il calo demografico del nostro Paese, con invecchiamento della popolazione; che si fa sentire, certo, più in alcuni territori che in altri.

Direttore, quali sono i numeri dell’anno appena concluso?

"A Campostaggia nel 2023 sono nati 555 bambini, nel 2022 erano stati 558, con una differenza di sole 3 nascite in meno. A Nottola invece abbiamo avuto 442 nati nel 2023 e 513 nel 2022, con un gap di una settantina di nascite".

Quale è la lettura e perché così tanta differenza?

"Il crollo demografico in Italia è innegabile e preoccupante: da un anno all’altro la diminuzione è in media intorno al 10%. Nel Senese abbiamo una Valdelsa demograficamente più dinamica e giovane, dunque in età fertile, distribuita fra 4 Comuni e caratterizzata sul versante economico da realtà produttive e quindi lavoro; oltre che in stretto contatto con il Fiorentino; dall’empolese si va a Poggibonsi per partorire. La Valdichiana è invece un territorio molto vasto, suddiviso in una trentina di piccoli comuni, con bassa densità demografica; un territorio mal servito, a partire dalle infrastrutture viarie e più ostico per i servizi di trasporto. Tutto fa sì che questo territorio sia meno attrattivo per l’insediamento, umano e imprenditoriale. Per quanto riguarda le nascite, la Valdichiana può giovare di qualche arrivo dalla vicina Umbria ma non dal Viterbese".

C’è qualche rischio per il punto nascita di Nottola?

"No. Anche se per la prima volta siamo andati appena sotto la soglia di 500 nati, indicata dal Ministero per un ospedale. La Valdichiana va così in deroga: conserva il punto nascita nel rispetto dei due requisiti di legge della ’distanza-tempo’. Ovvero assolve a un servizio a beneficio di un territorio molto vasto, con altri centri di riferimento troppo distanti. Lo stesso discorso vale ad esempio per l’Isola d’Elba, che vede tutelato dalle distanze il proprio presidio sanitario".

Come succede da tempo per le scuole, sono gli stranieri a contribuire anche alla demografia e alla natalità?

"E’ un dato macroeconomico incontestabile anche nella nostra provincia. La comunità albanese come anche quella africana sono qui rappresentate e sono una risorsa demografica, oltre che presenza necessaria per il mercato del lavoro. Senza stranieri il calo delle nascite sarebbe di un ulteriore 10-15 per cento. Sono comunità comunque stabili e i nuovi nati di seconda generazione, famiglie presenti sul territorio da tempo".

Il tutto ci dice che la dinamicità di un territorio si misura anche sulla natalità e viceversa?

"La qualità di vita di un territorio dipende dalla presenza di servizi, vie di comunicazione e di lavoro, che fanno sì che ci si insedii, arrivino famiglie da fuori e i giovani non se ne vadano. Ad esempio nel Sud Italia il calo demografico e della natalità sono ancora più accentuati proprio per la consistente percentuale di persone che emigrano, si spostano al Nord, se non addirittura all’estero. La provincia di Sien,a anche per queste ragioni, tiene, è più attrattiva di altre realtà italiane".

Paola Tomassoni