PINO DI BLASIO
Cronaca

Mps chiude i conti con 202 milioni di utili "Concentrati su UniCredit, non su altri piani"

L’ad Bastianini e il cfo Sica illustrano il bilancio semestrale, lo shortfall di capitale previsto nel 2022 si riduce a meno di 500 milioni "L’accordo approvato con la Fondazione ha ridotto a 6 miliardi le richieste di danni, un fattore cruciale per qualsiasi operazione"

di Pino Di Blasio

Un risultato operativo netto semestrale di 327 milioni di euro, il miglior dato del periodo negli ultimi 5 anni. Il trimestre da aprile a giugno si è chiuso con un risultato operativo lordo di 207 milioni, che fa salire il dato del semestre a 491 milioni. Il margine di interesse cresciuto del 9.3%, l’utile netto semestrale a 202 milioni di euro, 83 dei quali relativi al secondo trimestre. E uno shortfall di capitale previsto al 30 giugno 2022 a meno di 500 milioni di euro, rispetto al miliardo e mezzo previsto a novembre 2020. Il copione della conference call sui bilancio messo in scena dall’ad Guido Bastianini e dal capo dell’area Finanza Giuseppe Sica, segue il canovaccio del primo trimestre. Previsioni degli analisti neutre o negative, dati reali più positivi di quelli immaginati. Per testimoniare lo sforzo del management e dei dipendenti Mps che il processo di risanamento della banca continua, nonostante i venti avversi. E le intenzioni nette del Ministero del Tesoro, che ha mandato in soffitta il piano ’stand alone’ e ha indicato nella trattativa con UniCredit la soluzione migliore.

Bastianini e Sica pesano le parole, attenti a non calpestare mine. Ma è evidente che l’enfasi che mettono nel presentare i dati di bilancio e soprattutto il fabbisogno notevolmente ridotto di capitale, stride con la diplomazia usata nel parlare di futuro. "Non siamo nella posizione di rispondere a domande riguardo a una possibile aggregazione - è la replica dell’ad di Banca Mps - e con UniCredit è stato sottoscritto un accordo di riservatezza" che regola l’accesso, dallo scorso 3 agosto, della banca guidata da Andrea Orcel alla dataroom di Mps". Il cfo Sica è ancora più diplomatico: "Siete in grado di tirare le conclusioni con tutti i dati che abbiamo fornito - ha replicato alle ripetute domande di analisti e giornalisti sul rebus capitale -. La banca è totalmente concentrata su soluzioni strutturali per cui non sta lavorando su un ipotetico aumento di capitale".

Eppure le tabelle con dovizia di percentuali, anche per aggiungere dati alle pagelle sugli stress test che hanno relegato il Monte all’ultimo posto tra le banche europee, hanno il vago sapore dell’orazione scespiriana di Marco Antonio sul cadavere di Giulio Cesare. "Il Monte non ha rivisto il piano di capitale dopo lo stress test - afferma Sica - ritenendolo coerente con lo shortfall evidenziato dall’esame Ue. Siamo stati più obiettivi possibile, indicando il livello a cui si attesterebbe il Cet1 (6,6% in situazione normale, -0,1% in casi avversi) con l’aumento da 2,5 miliardi. Ma l’uso di bilanci statici è più penalizzante per banche che stanno ristrutturandosi come il Monte dei Paschi". Tradotto, se le pagelle Eba avessero previsto le novità positive degli ultimi mesi, l’esito sarebbe stato diverso.

"La banca non ha rivisto il proprio capital plan, le priorità vanno verso una soluzione strutturale, e in questa prospettiva Unicredit si inserisce perfettamente - conferma Guido Bastianini - . Questa è la strada, vediamo le tempistiche, ma noi siamo ottimisti sulla performance della banca". Con i ricavi saliti a 1.564 milioni, grazie a 33 milioni di contributi dai crediti dubbi, i costi operativi scesi a 1 miliardo e 73 milioni, 5 miliardi di nuove erogazioni del credito, il bilancio semestrale punta a dare più benzina agli alfieri di quell’araba fenice che è il piano stand alone. Su una cosa sono tutti in sintonia: l’accordo siglato con la Fondazione Mps, approvato ieri dal consiglio d’amministrazione della banca, che in cambio di 150 milioni versati da Rocca Salimbeni, cancella 3,8 miliardi di euro dal ’petitum’ dei rischi legali "è un significativo fattore abilitante per qualunque operazione funzionale al superamento dello shortfall patrimoniale", come recita la nota del bilancio. Le richieste sono ora inferiori ai 6 miliardi; come ha fatto notare anche il ministro Franco, bastano gli accantonamenti per coprire i rischi legali.