
Il consiglio d’amministrazione di Mps ha ammesso al voto dell’assemblea del 12 aprile le due azioni di responsabilità proposte da Bluebell, il fondo attivista di cui è partner Giuseppe Bivona, la prima nei confronti degli ex vertici Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, la seconda diretta ai consiglieri in carica nel 2021. La decisione è stata presa in "uno spirito di assoluta trasparenza (tenuto conto che una delle proposte riguarda anche i componenti dell’attuale CdA) e nel solco di quanto fatto in passato" pur in presenza di "dubbi" sulla ammissibilità delle richieste presentate da Bluebell.
Nel merito il consiglio d’amministrazione non ha ritenuto "di dover commentare le ormai note contestazioni di Bluebell, salvo solo ricordare che gli azionisti a larghissima maggioranza hanno mostrato di non ritenerle condivisibili". Il cda ricorda peraltro che Bluebell, a fronte di un investimento di 25 azioni, opera "da anni" quale consulente di fondi che hanno fatto causa all’istituto senese e che una di queste vertenze si è conclusa con la vittoria della banca in primo grado.
Le sette azioni di responsabilità proposte a partire dal 2016, inoltre, sono sempre state respinte "a larghissima maggioranza" mentre Bivona è stato condannato a dicembre 2018 in primo grado per aver reso "affermazioni diffamatorie" contro Monte dei Paschi. L’azione di responsabilità proposta dal fondo Bluebell contro Profumo e Viola ha come presupposto gli asseriti danni causati dalla mancata contabilizzazione come derivati delle operazioni in Btp con Nomura e Deutsche Bank.
Nel rinnovare la richiesta Bivona ha sottolineato come quest’anno i soci abbiano a disposizione le "informazioni" offerte dal dispositivo della sentenza che ha condannato in primo grado a sei anni di reclusione Profumo e Viola, in seguito alla quale il Monte aumentò di circa 400 milioni di euro gli accantonamenti per i rischi legali.
La seconda azione di responsabilità invece tira direttamente in ballo il consiglio di amministrazione in carica, contestandogli relativamente al 2021 la "condotta gravemente omissiva" rappresentata dal non aver chiesto la nullità degli accordi transattivi con Nomura e Deutsche. Fra le contestazione al cda ci sarebbe anche il non aver fatto causa a Profumo e Viola.