Morto per un malore storico produttore di vino: addio a Gianfranco Soldera

E' accaduto a Montalcino, in provincia di Siena. L'uomo è finito con l'auto in un fossetto, poi l'attacco di cuore fatale

Gianfranco Soldera

Gianfranco Soldera

Montalcino (Siena), 16 febbraio 2019 - Lutto nel mondo del vino: è morto Gianfranco Soldera, produttore icona con la sua Case Basse a Montalcino (Siena), le cui storiche riserve di Brunello di Montalcino sono tutt'oggi tra i vini italiani più ammirati e ricercati nel mondo. Aveva 82 anni. Soldera è stato vittima di un incidente, proprio tra le sue vigne nella mattina di sabato, nel giorno in cui Montalcino festeggiava "Benvenuto Brunello", l'Anteprima della vendemmia 2018. Aiutato a uscire dall'abitacolo, è poi spirato per un attacco di cuore.

 Nato a Treviso il 29 gennaio 1937, personaggio discusso e controverso, come ricorda Winenews, Gianfranco Soldera è diventato in pochi anni uno dei produttori più in vista del panorama italiano.

Cresciuto a Milano, dove per anni ha svolto l'attività di broker di finanza e assicurazioni, è stato pioniere, con Case Basse, oggi tenuta di 23 ettari, nella zona sud-ovest di Montalcino, acquisita agli inizi degli anni '70, con i primi vigneti di Sangiovese piantati tra il 1972 ed il 1973, della viticoltura e del vino 'naturale', pilastro ispiratore della sua filosofia produttiva. Con il primo vino nato dalla vendemmia 1975, ed il primo Brunello di Montalcino firmato Case Basse, dell'annata 1977, arrivato sulla scena nel 1982, e prodotto fino al 2006, da quando la produzione della cantina è continuata sotto Igt Toscana, pur rimanendo fedele al dogma del Sangiovese 100%.

La cantina di Soldera, nel dicembre 2012, fu al centro di un 'attentatò: oltre 600 ettolitri di vino, 5 anni di produzione destinato a diventare Brunello, conservati nella sua cantina, furono versati nelle fogne.

Le indagini, inizialmente, puntarono il dito verso la criminalità organizzata, poi su un atto compiuto per gelosia tra produttori. In realtà i carabinieri riuscirono, qualche tempo, dopo a risalire all'autore, un ex dipendente della cantina con il quale Soldera aveva avuto qualche discussione. L'uomo, in primo grado, venne condannato a 4 anni di reclusione.

Dopo quest'episodio, però, Soldera decise di lasciare polemicamente il Consorzio del Brunello per «mancanza di feeling con chi lo guida», disse. In una nota il Consorzio «esprime il suo profondo cordoglio per la scomparsa» del produttore. Con Soldera «abbiamo condiviso una lunga strada insieme, per poi separare i nostri percorsi - dice il presidente Patrizio Cencioni -, rimane intatta la stima per un produttore che ha fortemente valorizzato l'immagine del Brunello nel mondo, contribuendo alla crescita della Denominazione».