Morte Rossi, si autoaccusa ’Confronto dna e verbali’

L’avvocato Miceli ieri in procura a Siena. Il collega Pirani: "Verifiche oggettive"

Morte  Rossi, si autoaccusa ’Confronto dna e verbali’

Morte Rossi, si autoaccusa ’Confronto dna e verbali’

di Laura Valdesi

"Ho avuto un lungo colloquio riservato con la procura", conferma l’avvocato Carmelo Miceli uscendo ieri dal terzo piano di palazzo di giustizia. Ha incontrato il capo dell’Ufficio, Andrea Boni, ma "trattengo per me e per la mia assistita il contenuto. Chiedo perdono ma non posso dire di più", aggiunge il legale che segue il caso della morte del manager della comunicazione Mps David Rossi per conto della moglie Antonella e di Carolina Orlandi. La sua presenza a Siena è collegata alla rivelazione fatta da Giandavide De Pau, presunto killer di tre donne a Roma nel 2022 di cui iniziava ieri il processo. "Ho ucciso io David Rossi", avrebbe detto. Il suo legale ha spiegato a La Nazione che si tratta di una dichiarazione di 5 anni fa "in un momento di scarsa lucidità e non c’è mai stato seguito". "Faremo un’istanza formale alla procura – ha aggiunto ieri Miceli – per verificare la possibilità di accedere ad alcuni atti" ribadendo che continuerà a combattere la battaglia "formalmente". Contemporaneamente a Roma, al processo per il triplice femminicidio nei confronti di quello che è stato indicato anche come ex autista del boss Michele Senese, i giudici non hanno accolto la richiesta del difensore di De Pau di ammettere come testimoni i due poliziotti senesi che ascoltarono l’uomo che sosteneva di aver ucciso Rossi. Ma hanno disposto di acquisire il verbale di quell’incontro. "Spero che per qualsiasi cosa la vicenda Rossi non diventi strumento per ottenere formule di salvezza in altri contesti, la famiglia di David ha già sofferto abbastanza, sono certo che il collega che difende De Pau saprà maneggiare il caso con cura", osserva Miceli rispondendo a come valutava la richiesta di perizia psichiatrica avanzata per il presunto killer. Sulla novità emersa nelle ultime ore è intervenuto a ’Storie Italiane’ l’avvocato Paolo Pirani, legale di fratello e madre di Rossi ribadendo "che negli atti ufficiali del fascicolo della morte non risulta il nome di De Pau. Ritengo che, se esistono dei verbali, siano stati trasmessi alla procura e fatte indagini. Già ci siamo attivati per avere contezza di come si sono chiuse. Quello che chiediamo è di indagare su queste dichiarazioni: il dna e le impronte sono un dato oggettivo, quindi mettere a confronto quello che è stato rinvenuto in quella casa (della lucciola uccisa in Vallerozzi, ndr) sarebbe una curiosità che dal punto di vista investigativo vorremmo chiarire perché potremmo sapere se De Pau frequentasse il contesto di Siena o meno, se fosse lì in quel determinato momento storico". "La commissione parlamentare d’inchiesta bis arenata? Va chiesto al presidente della Camera e alla premier Meloni che ci ha messo la faccia il perché", chiosa Miceli. "Trovo abbastanza sorprendente che l’autoaccusa del killer, seppure a modello 45, risaliva al 2019, prima che iniziassero i lavori della commissione: non c’è stato mai segnalato dai magistrati auditi", ha osservato l’ex presidente Pierantonio Zanettin. "Al di là del fatto che sia stato subito archiviato come opera di un mitomane la commissione aveva il diritto e il dovere di verificarlo", ha aggiunto.