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Morte al crossodromo "Nessun responsabile"

Erano quattro gli indagati per l’incidente in cui perse la vita il direttore di gara Morandi Il pm Benetti ha archiviato

Nessun responsabile per la morte di Doriano Morandi, 55 anni, impiegato Inps di Firenze e leader del motorismo Toscana Uisp, travolto e ucciso nella pista del Motocross park di Chiusdino il 24 febbraio 2019. Il pm Silvia Benetti, che ha coordinato l’inchiesta, già da qualche tempo ha chiesto l’archiviazione per i quattro indagati per omicidio colposo, fra cui due piloti, Gianfranco Marcheselli di Foiano della Chiana, difeso dall’avvocato Stefano Del Corto, e Manuele Poli di Cecina. Era stato, come si ricorderà, un urto fra le moto con cui gareggiavano a causare, del tutto accidentalmente, la tragedia. Per una fatalità quella del pilota livornese, come impazzita, aveva travolto il commissario di gara che si stava apprestando a sventolare la bandiera essendo terminata la competizione. L’altra era finita invece dalla parte opposta, contro le transenne. "Mai accaduto in Toscana un incidente del genere", aveva commentanto l’indomani Alessandro Scali, responsabile organizzazione Uisp Toscana. Che Conosceva bene Morandi, pezzo da novanta del settore.

La procura ha voluto però approfondire. Oltre alle testimonianze che raccontavano di una persona espertissima, il pm si era affidata per la consulenza tecnica a tutto tondo all’ingegner Dario Vangi dell’Università di Firenze. Lo stesso che si sta occupando del delicato caso dell’incidente di Alex Zanardi. Sopralluoghi e misurazioni nel circuito, inizialmente sequestrato, analisi delle normative che regolano appunto le gare. In questa circostanza si trattava del trofeo Toscana Uisp a cui erano iscritti 180 piloti nelle varie categorie. La perizia ha chiarito il quadro rilevando tra l’altro una sorta di vuoto normativo che consentisse di delineare eventuali responsabilità, per esempio, in merito alla posizione in cui doveva stare il direttore di gara. Una persona esperta come Morandi di sicuro sapeva dove posizionarsi per evitare pericoli. "Sono certo che si era messo in un pun to adeguato", ancora le parole di Scali. Invece era accaduto l’imprevedibile: l’uomo, che abitava a Rignano sull’Arno, è stato centrato dalla moto impazzita di uno degli ultimi due concorrenti. Era deceduto sul colpo. Inutili i soccorsi.

Laura Valdesi