
Morìa di pesci a Chiusi: analisi in corso per salvaguardare l'ecosistema
Negli ultimi giorni le alte temperature hanno messo sotto stress l’ecosistema del lago di Chiusi e si sono verificati casi di moria di pesci, che riguardano prevalentemente la specie ittica della scardola. Una situazione quasi sicuramente legata a un problema di mancanza di ossigeno, mentre dai primi controlli non sono stati riscontrate criticità sulla salubrità delle acque. Questo risulta in merito alla delicata situazione del lago che ha creato allarme nella popolazione, soprattutto perché l’acqua del Chiaro arriva nelle case ed è utilizzata quotidianamente da migliaia di persone.
Il Comune di Chiusi si è prontamente attivato richiedendo con urgenza controlli già effettuati e predisponendo un’ordinanza per limitare la pesca: c’è il divieto di cattura quindi bisogna rilasciare il pescato. "Mi sento assolutamente di tranquillizzare i cittadini – dice il sindaco Gianluca Sonnini – perché tutte le misure che dovevano essere attuate sono state messe in campo e perché i dati relativi ai primi controlli effettuati sulle acque ci danno un quadro nella norma".
Il Nucleo forestale dei carabinieri ha effettuato prelievi ittici che sono stati consegnati all’Istituto Zooprofilattico di Siena per gli esami batteriologici e virologici. E la società Nuove Acque ha comunicato che negli impianti in gestione non sono state riscontrate anomalie di funzionamento: i test effettuati al potabilizzatore Pian dei Ponti e al depuratore Pian delle Torri, oltre all’acqua in distribuzione, hanno restituito dati nella norma.
Ieri gli operai del Comune si sono premurati di togliere e ripulire i pesci morti presenti al lago perché, essendo in via di decomposizione, possono creare ulteriori problemi all’ecosistema e sottrarre altro ossigeno. Se i dati di laboratorio, attesi in questi giorni, dovessero confermare il quadro sostanzialmente già emerso, non resta che sperare quanto prima in una pioggia abbondante che riequilibrerebbe il Chiaro.
Tutto dovrebbe trovare definitiva soluzione con l’utilizzo della diga di Montedoglio. Entro i primi 6 mesi del 2024 dovrebbero essere ultimati i lavori della condotta di 7,5 km che, se tutto andrà come previsto, consentirà a Nuove Acque di sospendere l’approvvigionamento idrico dal lago di Chiusi, con una serie di benefici importanti per questa risorsa da salvaguardare.
Massimo Montebove