REDAZIONE SIENA

MedioEtruria, il balletto della sede. Italo: "Meglio una stazione nuova"

Incontro con i gestori del servizio. L’assessore Baccelli: "Relazioni sull’interesse del mercato"

Il passaggio tanto atteso è stato sostanzialmente interlocutorio e si dovranno attendere le risposte formali, ma su MedioEtruria si inizia ad andare verso la stretta finale. Ieri a Roma si è svolto il tavolo tecnico con i gestori del servizio, cioè Trenitalia e Italo, per capire il loro interesse verso le ipotesi in campo. O meglio, per avere risposte sulla reale appetibilità di mercato della soluzione di una stazione intermedia dell’alta velocità tra Toscana e Umbria. Se Trenitalia, a quanto emerge, non si è sbilanciata nel corso della riunione, rimandando a prossimi approfondimenti, Italo ha invece fornito una prima indicazione: tra la prospettiva di una nuova stazione (in ballo Rigutino, Creti-Farneta, Tre Berte-Montallese) e il potenziamento delle vecchie (Arezzo o Chiusi), meglio il primo scenario perché il secondo comporterebbe problemi tecnici e tempi di attesa troppo lunghi per una linea ad alta velocità.

"In ogni caso – afferma l’assessore regionale alla mobilità e infrastrutture, Stefano Baccelli – attendiamo la relazione scritta dai due gestori, che si siamo riservati di riconvocare se e quando lo riterremo opportuno. A noi interessa capire che scenario prefigurano, perché è chiaro che il servizio deve avere una sua remunerazione, non può essere sostenuto dalle Regioni".

È anche per questo che assume una rilevanza determinante il prossimo appuntamento romano del 19 ottobre, quando sul tavolo ministeriale arriveranno gli studi trasportistici e quelli sul raporto costi-benefici. Sono gli attesi approfondimenti che tengono in considerazione anche i bacini di utenza e che, almeno in teoria, dovrebbero superare e zittire le baruffe di campanile che inevitabilmente alimentano il dibattito. Lo stesso Baccelli, dopo le polemiche Siena-Arezzo (il sindaco Fabio ha annunciato la predilezione per Creti-Farneta, i consiglieri regionali Pd Ceccarelli e De Robertis hanno difeso a spada tratta Rigutino), aveva detto che le posizioni localistiche sono legittime e forse inevitabili, ma non aiutano il confronto in questo momento.

Di certo, numeri alla mano, si proverà a imboccare una sola direzione, nella consapevolezza comunque che la suggestione MedioEtruria circola da oltre dieci anni senza aver trovato mai una sua definizione. Ora la convinzione di Toscana e Umbria, delle categorie economiche, delle istituzioni locali ha assunto una dimensione inedita. Riuscirà davvero a tradursi nella grande operazione fin qui rimasta sulla carta?

Orlando Pacchiani