Mazzetti, il designer delle biciclette: "Lavoro alla Scott, colosso mondiale"

Ha 29 anni, è originario di Acquaviva. Si trova ora a Friburgo, in Svizzera. "Sono il più giovane del team" .

Il suo unico rammarico è che Nino Schurter, il "Pelè" (come lo definisce) delle mountain bike, possa ritirarsi prima di usare in gara uno dei componenti da lui disegnati. Per il resto Luca Mazzetti, 29 anni, di Montepulciano, è un designer industriale giovanissimo ma già affermato, ampiamente gratificato dal proprio lavoro a Friburgo, in Svizzera, presso il quartier generale della Scott, colosso mondiale della produzione di biciclette (e non solo). Luca, laureato al Politecnico di Milano dove ha conseguito anche il titolo magistrale, fa infatti parte del ristretto staff di designer della casa, ora di proprietà elvetica, composto da sei persone: il "capo", un quarantenne francese, a sua volta ex-atleta, e cinque collaboratori, due tedeschi, una polacca, un altro francese e, appunto Mazzetti. Cervello in fuga? "Grazie allo stage pre-laurea - racconta il giovane di Acquaviva, diplomato al Liceo Scientifico Sangallo - ho trovato subito collaborazioni ma con i compensi non riuscivo a pagare neanche l’affitto mensile, a Milano; se per due anni la mia famiglia non mi avesse mantenuto…al lavoro, avrei dovuto mollare. La svolta è stata la collaborazione con Colnago, arrivata dopo che per un anno, abbastanza sfiduciato, ero rientrato a Montepulciano, anche per questioni familiari. Mi presentai alle 8 al cancello dell’azienda, a Cambiago, e mi venne ad aprire un anziano signore che poi scoprii essere Ernesto Colnago in persona: benché avesse già ceduto il marchio (e nonostante i suoi 90 anni), continuava ad essere puntualmente presente in fabbrica". Appena quel fatidico nome è apparso nel suo curriculum, per Luca sono cominciate a fioccare le richieste e, un anno e mezzo fa, ha scelto Scott. "Sono il più giovane del team - spiega Luca - quindi mi è stata assegnata la progettazione dei componenti (manubri, selle, pedali): noi lavoriamo sui modelli del futuro, quelli che potremo vedere sul mercato anche tra due o tre anni, in base a piani strategici e a complesse previsioni che sono naturalmente coperte da un rigoroso segreto industriale. Il clima in azienda è ideale, l’unica abitudine alla quale non mi sono uniformato è saltare la pausa pranzo per andare a fare un giro in bici; la giornata però alle 17.00 si conclude (il prolungamento dell’orario non è ben visto, gli straordinari non esistono) e quindi monto sulla mia due ruote e faccio l’immancabile pedalata quotidiana. Alla Scott vogliono che l’appassionato percepisca che per noi la bicicletta non è solo un lavoro ma anche - se non soprattutto - una passione".

Diego Mancuso