Marsili re del mondo "Lo sprint di 26 secondi per la medaglia d’oro La velocità è emozione"

L’atleta della Mens Sana Pattinaggio corsa ha vinto con la maglia azzurra "Ancora non riesco a crederci, questo risultato è il coronamento di tanti sacrifici. Ho ottenuto il trionfo che avevo sfiorato troppe volte".

Marsili re del mondo  "Lo sprint di 26 secondi  per la medaglia d’oro  La velocità è emozione"
Marsili re del mondo "Lo sprint di 26 secondi per la medaglia d’oro La velocità è emozione"

È incredibilmente positivo il bilancio dei Campionati del Mondo di Montecchio Maggiore (Vicenza) per Duccio Marsili, senese e atleta della Polisportiva Mens Sana 1871, sezione Pattinaggio Corsa, che ha gareggiato con la maglia azzurra al cospetto dei migliori specialisti del mondo in una settimana di gare ed emozioni. Marsili alla fine ha totalizzato due bronzi, altrettanti argenti e soprattutto la medaglia d’oro che è valsa al mensanino classe 1996 il titolo di Campione del Mondo nel giro sprint su strada grazie a 26’’ di potenza e velocità. Un risultato impressionante che corona una stagione piena di soddisfazioni.

Il biancoverde della Nazionale italiana, dopo una partenza bruciante, ha condotto una gara superlativa, lasciando i suoi avversari alle spalle. "Ancora non riesco a crederci – ha detto Marsili ritornando su quei momenti – non riesco nemmeno a trovare le parole per descrivere ciò che sto vivendo. Questo risultato è il coronamento di tanti sacrifici. Ringrazio la Polisportiva, la Nazionale italiana, tutto lo staff biancoverde, i miei sponsor e i miei compagni che ogni giorno mi sostengono. Questa vittoria è anche loro". Andando a ritroso nei giorni la settimana iridata si è aperta è stata la 200m a cronometro su pista. "Esatto e sono arrivato secondo a 4 centesimi di secondi dal primo, praticamente una ruota. Ero dunque un po’ amareggiato, perché era il quinto secondo posto a un Mondiale negli ultimi quattro anni. Poi sono arrivato terzo nella 1000 m, insieme a velocisti e fondisti che partecipano e quindi il livello è molto alto. Nella staffetta altro secondo posto: mi sono arrabbiato perché la Colombia che ha vinto a mio avviso ci ha un po’ ostacolato alla fine. Ma al di là della polemiche, resta una gara fatta benissimo da me e dai miei compagni". Poi la penultima gara. "Nei 500 m ancora un terzo posto: ero partito bene, ma ho pagato a caro prezzo un calo mentale negli ultimi metri. Non ho gestito perfettamente il finale di gara, peccato. Era difficile capire il giusto equilibrio tra andare forte e gestire gli ultimi metri". Infine il trionfo su strada dopo le quattro medaglie su pista. "Sapevo di avere e maggiori possibilità di vittoria perché il percorso era molto tecnico con tante curve ed era importante la partenza che è stata fondamentale in effetti perché davanti ho potuto gestire le traiettorie. Sul rettilineo finale sono arrivato con un buon margine e ho preso ciò che avevo sfiorato troppe volte. Dopo l’oro ai World Games dell’anno scorso, una sorta di Olimpiade degli sport non olimpici, vincere un Mondiale era il mio grande obiettivo e ci sono riuscito".

È passato qualche giorno ma le emozioni per Duccio sono ancora vivissime. "Al traguardo finale sono scoppiato a piangere perché molti aspetti hanno amplificato l’emozione. Eravamo in Italia per cui c’era tanta gente e vederci e anche i miei. In più avevo fatto una promessa a mio nonno, che si trova in ospedale, di portargli una medaglia d’oro. E così è stato". Infine una riflessione generale sul pattinaggio corsa: "I successi possono aiutare il nostro sport ad avere maggiore visibilità. Siamo una disciplina di nicchia, ma di valori e con potenziale perché è uno sport bello anche da vedere".

Guido De Leo