Maltratta la moglie per anni, violenze anche davanti alle figlie: interviene la polizia

Divieto di avvicinamento per l'uomo, 35 anni, mentre la vittima adesso si trova in una struttura protetta insieme alle figlie

Questura di Siena

Questura di Siena

Violenta e maltratta la moglie per anni anche davanti alle figlie minori: divieto di avvicinamento emesso dal GIP di Siena eseguito dalla Polizia di Stato nei confronti di un 35enne straniero.

Siena, 3 gennaio 2021 - L'ultima chiamata al 113 l'ha fatta una delle due figlie della coppia, esasperata dalle continue violenze del padre nei confronti della mamma. Violenze anche sessuali e maltrattamenti prolungati nel tempo, da anni, anche davanti alle figlie minori. Un orrore che è stato fermato dall'intervento della polizia. All'uomo, un 35enne straniero, è stata notificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla moglie, una donna camerunense che dopo tre anni di sottomissione e dopo alcuni interventi delle Volanti della Questura di Siena, ha deciso di raccontare tutto all’associazione “Donna chiama Donna” e agli investigatori della Squadra Mobile.

Ai poliziotti ha raccontato di continui maltrattamenti e violenze sessuali, di liti furibonde per l’eccessiva gelosia del coniuge e di costrizioni fisiche e mentali, in alcune circostanze culminate con la fuga della vittima, talvolta sbattuta fuori casa con pochi abiti indosso. La donna – di cinque anni più giovane - ha dovuto sopportare in silenzio le sopraffazioni del marito, forse perché preoccupata del futuro delle due figlie, rispettivamente di otto e due anni. Ha cercato di non strillare per non farle impaurire quando in una circostanza, presa di forza dall’uomo durante la notte, l’ha immobilizzata e violentata. Tuttavia, non sempre ci era riuscita. Erano quasi quotidiane, infatti, le manifestazioni di ira dell’uomo, con violenza anche sugli arredi e sulle porte dell’abitazione, che provocavano i pianti della primogenita. Rumori e grida uditi dai vicini di casa dei coniugi, che hanno confermato la frequenza e l’animosità delle discussioni familiari.

Soprusi che sono andati avanti anche quando la donna era incinta della secondogenita. Dalle indagini è emerso che, in numerosi episodi, la vittima sarebbe stata colpita con pugni, schiaffi e calci anche alla pancia, ma l’uomo avrebbe più volte ribadito il suo totale disinteresse per l’eventuale morte del nascituro.

Ora la donna è finalmente serena, collocata in una struttura protetta insieme alle figlie.

Sono sei le misure cautelari eseguite dalla Squadra Mobile di Siena, fra cui un arresto in custodia cautelare in carcere, negli ultimi quattro mesi in relazione a problematiche legate ai rapporti fra conviventi, nella stragrande maggioranza dei casi a discapito della donna. Quest’ultimo episodio dimostra, ancora una volta, come la Polizia di Stato e la Procura di Siena siano in prima linea nella lotta al fenomeno della violenza di genere e palesando altresì la progressiva fiducia riposta dalle vittime nella Polizia.