
"E’ un momento storico: iniziano oggi quei lavori, per 298milioni di euro complessivi, che ci porteranno a ristrutturare e riadeguare un ospedale tanto importante in Toscana": così il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha dato ufficialmente il via al primo cantiere del masterplan di ristrutturazione delle Scotte. Non è la posa della prima pietra ma la prima demolizione: il cantiere è infatti quello per l’edificazione del lotto volàno, l’edificio dove di volta in volta saranno trasferiti temporaneamente i lotti in ristrutturazione. Il nuovo edificio sorgerà a fianco del Dea e la sua edificazione richiederà la demolizione dell’immobile che negli ultimi 15 anni ha ospitato la farmacia ospedaliera e il magazzino farmaceutico Estar.
Un intervento in due lotti, per complessivi 32 milioni di euro e da completare entro il 2026, visto che le risorse già a budget sono fondi Pnrr. "Si tratta di un intervento concepito ai tempi del ministro Speranza e poi condiviso dall’attuale ministro Schillaci – prosegue il presidente Giani – che va oltre l’ordinarietà: i fondi Pnrr in sanità sono utilizzabili per la realizzazione di Case della comunità (77 in Toscana) e ospedali della comunità (una trentina) e per l’efficientamento impiantistico o l’adeguamento antisismico nel caso di ospedali già esistenti: qui le risorse sono utilizzate per una nuova edificazione. E straordinaria è anche la modalità della ristrutturazione complessiva delle Scotte, che procederà per lotti, con trasferimento dei reparti nel lotto volano, senza interruzione dell’attività assistenziale e clinica".
Al via dei lavori hanno partecipato – insieme al dg Antonio Barretta e alla ds Francesca De Marco - il prorettore Donata Medaglini, l’assessore regionale Simone Bezzini, il soprintendente Gabriele Nannetti, il presidente della Provincia David Bussagli e della Fondazione Mps Carlo Rossi. Il Volàno si svilupperà su una superficie di circa 11mila metri quadri, su sette piani. Sarà il primo edificio a essere costruito e consentirà il trasferimento scaglionato di degenze, sale operatorie e diagnostica per immagini dei lotti uno, due e tre. A regime saranno trasferite in questo edificio le attività chirurgiche ed interventistiche ad alta complessità e specializzazione.
Contestualmente, per garantire la continuità del servizio farmaceutico, è stata inaugurata ieri la nuova sede della Farmacia ospedaliera, diretta dalla dottoressa Giovanna Gallucci. Si trova nell’area universitaria (in dismissione dall’ateneo), laddove era lo stabulario, nel lotto didattico al piano -1: qui sono stati realizzati e riuniti uffici e laboratori, dove lavorano complessivamente una trentina di persone. Mentre il magazzino farmaceutico è stato trasferito nella nuova struttura polifunzionale di Poggibonsi.
La nuova area della Farmacia ospedaliera ospita depositi, uffici e galenica. Il settore depositi è dedicato allo stoccaggio di tutti i materiali gestiti direttamente dalla Farmacia ospedaliera. Il settore uffici ospita i professionisti che lavorano nei vari step procedurali: dalla valutazione dell’appropriatezza e della sostenibilità, al monitoraggio ed analisi dei consumi, approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di farmaci, dispositivi medici, diagnostici in vitro, gas medicinali. Il settore galenica si sviluppa su circa 420 metri quadrati, con un magazzino, gli spogliatoi per il personale, una stanza relax, tre uffici, una stanza per lo stoccaggio dei farmaci sperimentali, una per la ricezione e la consegna dei campioni sperimentali e 5 laboratori altamente specializzati. Nell’ambito della galenica clinica e oncologica si effettua l’allestimento delle terapie personalizzate non reperibili in commercio e delle terapie antiblastiche: si parla di circa 33mila preparazioni annuali. Il 60% degli allestimenti di antiblastici viene eseguito da ‘Apoteca chemo’, robot dotato di un braccio meccanico antropomorfo.
Paola Tomassoni