REDAZIONE SIENA

Lotta contro il cancro in ricordo della moglie

Vigile fonda associazione che supporta la sperimentazione di un vaccino senese. E racconta in un libro la sua storia

"Siena per noi ha rappresentato il periodo più bello della vita. Si trasferirono in città anche i nostri figli in quei lunghi mesi. Nel libro che le ho dedicato c’è tutto", racconta con gli occhi che brillano Francesco Provenzano. Non è uno scrittore, comanda la Municipale di un paese in provincia di Cosenza, Sant’Agata D’Esaro. E lei è Emilia, la moglie scomparsa il 21 maggio 2018 quando aveva 51 anni dopo una battaglia contro il cancro allo stomaco. Una storia di dolore e di amore, di lacrime e macchie di vitiligine che la notizia choc provoca sulle mani di Provenzano. Ma anche di resilienza. Narra come da un lutto che sferza possa nascere una luce di speranza per chi deve affrontare il calvario del tumore. Sì, quest’uomo innamorato di ‘Emilia, la mia stella’ – è il titolo del libro uscito il 20 dicembre e che ha già venduto centinaia di copie – ha rilanciato. Fondando l’Associazione riuniti Calabria oncologica (Arco) di cui fanno parte familiari di pazienti: è stata concepita a Siena e alla città è legata da un cordone ombelicale inscindibile. "Tanto da supportare – racconta Francesco Provenzano – la sperimentazione del farmaco antitumorale Tspp, grazie ad un accordo con l’Università. E’ stato creato nei laboratori dell’Ateneo e dell’Azienda ospedaliera senese principalmente dal dottor Pierpaolo Correale, che adesso dirige l’Unità operativa di oncologia dell’ospedale metropolitano di Reggio Calabria, dalla professoressa Mariagrazia Cusi, in collaborazione con Luigi Pirtoli, e brevettato appunto dall’Università. Venni appositamente a firmare l’intesa nel gennaio 2019".

La storia di speranza è partita da Siena. "Nel 2016 scoprirono un tumore a mia moglie Emilia – avvolge il nastro dei ricordi Provenzano –, le dettero tre giorni di vita. Sentimmo tutti i centri oncologici più importanti. Stesso esito. Poi l’incontro con Correale che lavorava alle Scotte: ‘ha una possibilità, disse, ce la giochiamo’. E quei tre giorni sono diventati 550". Provenzano racconta che al policlinico "la facevano sentire come una principessa. Si era ripresa. I suoi 50 anni li abbiamo festeggiati nella vostra città che adesso è anche un po’ la mia". Si legge nel libro: "A Siena Francesco matura l’idea del suo impegno sociale affinché, per esempio, a un malato possa essere data la possibilità di curarsi nel proprio territorio di origine, senza dover essere costretto ad andare lontano da casa". Così, quando la sua stella Emilia vola in cielo, lui diventa una fucina inarrestabile di impegno e idee per agevolare la prevenzione antitumorale, girando la Calabria con un camper per informare e fare 700 screening senologici gratuiti alle donne. "Se ne salverò una sarà come aver salvato mia moglie", il suo motto.

Laura Valdesi